Più radicale di Trump, il repubblicano della Florida Matt Gaetz ha depositato al Congresso il disegno di legge H.R. 861 con cui vuole cancellare l'Agenzia per l'ambiente statunitense
(Rinnovabili.it) – Per l’EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, la Florida è uno degli stati più a rischio a causa dei cambiamenti climatici: innalzamento del livello delle acque, tifoni e uragani più violenti e frequenti, ondate di calore, danni per infrastrutture e agricoltura sono le minacce cui è esposta. Per la Florida, invece, l’EPA deve semplicemente scomparire. E in fretta: possibilmente entro il 2018. È quanto si propone un disegno di legge, l’H.R. 861, depositato al Congresso dal repubblicano Matt Gaetz.
L’Agenzia è nel mirino fin dall’avvio della campagna elettorale di Donald Trump. Per mesi si è temuto che la sua direzione finisse nelle mani di uno scettico del clima come Myron Ebell. La scelta del presidente è ricaduta poi su Scott Pruitt, un repubblicano che da un lato strizza l’occhio all’industria fossile e dall’altro ha lottato a lungo contro la stessa EPA. La sua nomina per il momento è bloccata: i democratici continuano a far mancare il numero legale per l’audizione di conferma.
Dal canto suo, Trump non ha perso tempo nel rendere chiare le sue intenzioni: l’Agenzia dovrebbe limitarsi a quegli ambiti – aria, acque – che sarebbero la sua missione originaria. Una versione dei fatti del tutto funzionale a smantellare pezzo dopo pezzo il Clean Power Plan di Obama, che fa perno proprio sull’EPA e si propone di diminuire del 32% entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005. Tra gli altri provvedimenti di Trump c’è anche quello di silenziare scienziati e ricercatori che lavorano per l’Agenzia, imponendo il silenzio stampa, e soprattutto l’ordine di sottoporre a vaglio politico qualsiasi documento prodotto prima che venga pubblicato. Di fatto, una censura della politica sulla scienza.
L’iniziativa di Matt Gaetz però va oltre e punta ad abolire del tutto l’EPA, senza mezze misure. L’accusa è di aver esteso in modo indebito le sue competenze al di là del mandato originale, e di essere ormai troppo ramificata per poterla ridimensionare in modo efficace. Dunque, l’unica soluzione sarebbe cancellarla. Gaetz e altri politici che appoggiano il disegno di legge, tra cui Thomas Massie, Steven Palazzo e Barry Loudermilk, affermano che ogni stato è in grado di autoregolarsi per quanto riguarda un tema come i cambiamenti climatici. Maetz, più realista del re, non fa poi mancare una (finta) frecciata al governo federale (cioè a Trump): la legge sarebbe necessaria “per proteggere gli asset ambientali del governo locale, in assenza di un’azione da parte di quello federale”.