Tredici leader dell’industria mondiale si uniscono per sostenere a lungo termine l'idrogeno come acceleratore della transizione energetica
(Rinnovabili.it) – Solo qualche anno fa sembrava essere definitivamente tramontata l’idea di un’economia mondiale dell’idrogeno. Ora, questa stessa idea è pronta ed essere ritirata fuori dal comparto industriale come strumento necessario alla transizione energetica e agli obiettivi climatici mondiali. In occasione del World Economic Forum di Davos, tredici big dell’energia, dei trasporti e dell’industria hanno lanciato la prima iniziativa globale a sostegno di questo vettore energetico.
Hydrogen Council, questo il nome dell’organismo fondato dai ceo e presidenti di società (attive per lo più negli idrocarburi e nel settore dell’automotive) per esprimere una visione unitaria sull’idrogeno e il ruolo che esso può svolgere nel futuro energetico mondiale. Il piano è parte degli sforzi globali per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi centigradi, l’obiettivo concordato da 195 paesi a Parigi nel 2015.
“In questo contesto, siamo convinti che il contributo unico che le soluzioni a idrogeno offrono, necessiti di essere oggi fortemente ribadito”, spiegano i firmatari della nuova intesa. Le tecnologie e i prodotti dell’idrogeno hanno compiuto progressi significativi negli ultimi anni e sono ora in fase di introduzione sul mercato. Il Consiglio collaborerà e fornirà raccomandazioni a una serie di stakeholder chiave, quali responsabili politici, imprese e attori del settore dell’idrogeno, agenzie internazionali per il raggiungimento di questi target. Le società internazionali attualmente coinvolte sono: Air Liquide, Alstom, Anglo American, BMW Group, Daimler, ENGIE, Honda, Hyundai, Kawasaki, Royal Dutch Shell, The Linde Group, Total e Toyota.
Per alcune la corsa all’idrogeno è iniziata da tempo: la tecnologia a fuel cell ha impegnato per anni la società di Kiichirō Toyoda, che oggi può contare su diversi successi, sia in patria, il Giappone, che all’estero. Come comunicato dalla stessa Toyota, la sua Mirai sarà la protagonista di un’alleanza con Masdar, l’Abu Shabi National Oil Company e Air Liquide: l’obiettivo dichiarato del programma è “l’esplorazione dell’utilizzo dell’idrogeno negli Emirati, per la creazione di una società sostenibile a basso impatto ambientale”.
Ed è la stessa Air liquid, co-direttrice dell’Hydrogen Council assieme alla compagnia auto nipponica, a spiegare i prossimi passi: accelerare gli investimenti nello sviluppo e nella commercializzazione delle tecnologie legate all’idrogeno e attualmente pari a solo 1,4 miliardi di euro l’anno.
“Abbiamo bisogno che i governi sostengano l’idrogeno con azioni precise, ad esempio attraverso programmi di investimento nelle infrastrutture su larga scala”, ha commentato Benoit Potier, CEO di Air Liquide. “Non stiamo cercando di portare l’idrogeno solo alle auto o ai treni. Stiamo cercando realizzare un approccio sistemico”.