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Dieselgate, in manette negli USA un manager di Volkswagen

Oliver Schmidt è accusato di frode e associazione a delinquere per non aver rivelato l’esistenza del dispositivo truccato all'origine dello scandalo emissioni

Dieselgate, in manette negli USA un manager di Volkswagen

 

(Rinnovabili.it) – Stava per fare ritorno in Germania dopo una vacanza quando la polizia della Florida l’ha arrestato. A finire in manette è Oliver Schmidt, uno dei vertici di Volkswagen, che allo scoppio del dieselgate americano era responsabile del rispetto dei limiti di legge per le emissioni per il colosso tedesco dell’auto.

Schmidt è accusato di frode e associazione a delinquere per non aver rivelato l’esistenza del dispositivo truccato grazie al quale la casa automobilistica tedesca ha truffato i test americani sui veicoli diesel dal 2006 al 2015. Schmidt ha lavorato ad Ann Arbor in Michigan come capo dell’ufficio per l’ingegneria e l’ambiente di Volkswagen in America. Era colui che doveva vigilare sulla questione tra il 2014 e marzo 2015: sua la responsabilità per l’ultima parte dello scandalo, non per l’intera faccenda. Una portavoce di VW si è limitata ad affermare che la compagnia tedesca continua a collaborare con gli inquirenti americani.

 

Lo scandalo era stato innescato dall’EPA, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti, nel 2015, quando aveva scoperchiato la faccenda, per poi dilagare presto anche in Europa. Le auto illegali vendute negli USA avrebbero vomitato in atmosfera tra le 10.392 e le 41.571 tonnellate di gas tossici l’anno, stando ai chilometri percorsi in media nel Paese. Se avessero rispettato gli standard fissati dal Clean Air Act, avrebbero emesso solo 1.039 tonnellate di NOx all’anno. Su scala globale, l’inquinamento potrebbe oscillare fra le 237.161 e le 948.691 tonnellate/anno di NOx, dalle 10 alle 40 volte i limiti EPA.

L’arresto di Schmidt – il secondo esponente di Volkwagen a finire in manette: lo scorso ottobre era toccato all’ingegnere James Robert Liang – arriva in un momento particolarmente delicato. Infatti Usa e VW, dopo multe astronomiche, stanno cercando con fatica di trovare un accordo per appianare la questione. I dettagli non sono ancora noti, ma si parla di cifre che vanno dai 2 ai 4 miliardi di dollari per risolvere le accuse in sede civile e penale relative al dieselgate.