La regina dei casinò diventa la città più grande degli Stati Uniti a fare affidamento esclusivamente sull’energia verde per alimentare i suoi impianti comunali
(Rinnovabili.it) – Grazie a quasi 36 milioni di visitatori l’anno, Las Vegas rappresenta uno dei poli turistici più importanti degli Stati Uniti. Con l’immenso parco luci, impianti di climatizzazione accesi 24 ore su 24 e giochi d’acqua, l’immagine della città è molto lontana dalla sostenibilità.
In realtà la regina dei casinò ha avviato negli ultimi anni una strategia per ridurre al minimo gli sprechi, sia energetici che idrici. Strategia che trova il suo apice con l’annuncio del Sindaco Carolyn Goodman: da oggi la città è alimentata al 100% da energie rinnovabili.
Il programma di sviluppo verde risale al 2008. Da allora il comune si è impegnato attivamente ad aumentare la quota di fonti alternative nell’alimentazione cittadina. L’accelerazione arriva però solo lo scorso anno. Il consiglio comunale, dopo aver minacciato di abbandonare del tutto la rete elettrica nel 2015, ha stretto un accordo con la NV Energy per raggiungere il target 100% rinnovabili. I risultati sono arrivati, ma va detto che riguardano per ora solo edifici e impianti pubblici. Si tratta, nel totale, di 140 immobili, più tutti i sistemi di illuminazione, che si affidano ora a geotermia, energia idroelettrica e fotovoltaico.
Qualcosa, tuttavia, si sta muovendo anche tra i privati: i casinò, tra cui Wynn Las Vegas, MGM Resorts International e Las Vegas Sands Corp., stanno seguendo l’esempio comunale, istallando moduli solari sui propri tetti e incrementando l’efficienza energetica di illuminazione e macchine. “Ci possono vantare di come la città, questa città di Las Vegas, sia una delle poche al mondo che possono fare affidamento per tutta l’energia necessaria alle fonti verdi”, ha commentato Goodman. Le fonti rinnovabili, unitamente alle misure d’efficienza energetica, permettono alla città di risparmiare circa cinque milioni di dollari l’anno.
Per il consigliere comunale Bob Beers non ci sono dubbi che il passaggio alle fonti rinnovabili, in questo caso finanziato solo in parte con fondi federali, sia solo un assaggio del futuro urbano. “Man mano che la (produzione di energia) diventerà decentrata, si avvicinerà il giorno in cui non avremo più bisogno della rete”.