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Riciclo RAEE, da soli i meccanismi di mercato non bastano

AssoRaee: “occorre che il trattamento venga remunerato assicurando i processi necessari per ricavare dai rifiuti materiali riciclati di qualità”

 

Riciclo RAEE, da soli i meccanismi di mercato non bastano

 

(Rinnovabili.it) – La differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici in italia fa progressi di anno in anno. Tuttavia i trend di crescita non sono ancora sufficienti al raggiungimento dei principali obiettivi di settore: il 45% di raccolta sull’immesso al consumo fissato al 2016, per passare al target del 65% fissato al 2019.

Tradotto nel dato procapite, la raccolta nel 2015 ha superato (di poco) i 4 kg per abitante l’anno, pur con le solite differenze tra Nord e Sud del Paese, rimanendo ancora molto distante dai 7,5 kg/ab stabiliti per il 1° gennaio 2016 e dai 10 kg previsti per il 2019. I dati sono quelli presentati in occasione del FORUM RAEE, promosso oggi nell’ambito della Fiera Ecomondo, da ASSORAEE – Associazione Recupero Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di FISE UNIRE, in collaborazione con il Centro di Coordinamento RAEE (CdC).

 

L’incontro ha messo sotto i riflettori le ultime tendenze della filiera, inquadrando nodi e possibilità. Uno dei problemi con cui oggi il settore del riciclo RAEE deve fare i conti è l’andamento del mercato delle materie prime. Nel corso del 2015 i prezzi dei metalli sono scesi di un 21%. Secondo quanto riferito a febbraio dalla Banca Mondiale, entro la fine del 2016 ci sarà un ulteriore calo del 10% e le materie prime, in generale, subiranno un taglio di prezzo pari al 3,7%. Con questi trend al ribasso, il valore di ferro, rame, alluminio, plastica e degli altri materiali recuperati dai RAEE ha raggiunto livelli fortemente critici, con conseguente riduzione dei ricavi generati dal settore e in presenza di un quadro normativo che spinge le aziende a costi incrementali.

Una questione spinosa che dovrebbe essere affrontata secondo AssoRaee con “meccanismi e misure appropriate che ne consentano l’affermazione e lo sviluppo”. “Il corrispettivo che gli impianti di recupero ricevono per il servizio di trattamento dei rifiuti deve tenere conto delle quotazioni correnti sul mercato dei materiali trattati, in calo in questi ultimi anni e comunque soggette a continue oscillazioni, spiega l’Associazione. – Finché i prezzi di mercato delle materie riciclate non rifletteranno la scarsità crescente delle risorse nel lungo periodo, occorre che il trattamento venga remunerato assicurando i processi necessari per ricavare dai rifiuti materiali riciclati di qualità, ottenuti nel rispetto dell’ambiente e della salute”.