La Svezia conta di ricavare tutta la sua energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2040, grazie soprattutto all'espansione dell'eolico
(Rinnovabili.it) – La Svezia non mancherà il suo obiettivo energetico verde. Un funzionario governativo ha confermato che il Paese è nella giusta traiettoria per raggiungere una produzione di elettricità al 100 % da rinnovabili entro il 2040. Le premesse ci sono tutte: le fonti rinnovabili, come l’idroelettrico e l’eolico, nel 2015 hanno rappresentato il 57 per cento dei 159 TWh prodotti a livello nazionale.
Il resto? A fare la parte da leone è ancora il nucleare, ma la situazione dovrebbe presto cambiare secondo Anne Vadasz Nilsson, direttrice generale dell’Ispettorato svedese per i mercati energetici. “Non siamo densamente popolati, abbiamo una grande varietà di buone zone dove realizzare l’eolico su larga scala e non ci manca il potenziale”, ha commentato Vadasz Nilsson alla Reuters a margine della Conferenza della Settimana Internazionale per l’Energia di Singapore.
L’annuncio del piano per affrancarsi dalle fossili, l’aveva fatto il primo ministro Stefan Löfven lo scorso anno in concomitanza con gli eventi di preparazione alla COP21 di Parigi. Ma a guardar bene è da tanto che la Svezia segue una politica verde. Per lo meno da quando, nel 2005, presentò il suo “Making Sweden an Oil-Free Society”, linee guida di massima per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili nazionali. Nel frattempo la produzione eolica è gradualmente aumentata sotto la spinta di una maggiore convenienza, arrivando a coprire il 10 per cento del mix elettrico. Il prossimo obiettivo in linea temporale sarà quello di raggiungere le 18 TWh di produzione annua da fonti rinnovabili entro il 2030.
Quale sarà il destino dell’energia atomica in tutto ciò, è difficile dirlo. Stando alle parole di Vadasz Nilsson, la nazione è fermamente intenzionata a non sovvenzionare più il nucleare ed è improbabile che i nuovi reattori in programma saranno davvero costruiti, dato i bassi prezzi attuali dell’energia all’ingrosso. “Il nucleare è una fonte di energia piuttosto costosa a causa, tra le altre cose, delle norme sulla sicurezza e della gestione dei rifiuti“, ha aggiunto la direttrice, dimenticandosi forse la decisione del governo, all’inizio di quest’anno, di tagliare le tasse sulla produzione nucleare.