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Il terzo inquinatore mondiale non si impegna contro il riscaldamento globale

Le più grandi aziende del pianeta pesano per il 12% delle emissioni globali, ma i loro piani per tagliarle non sono assolutamente in linea con gli impegni sul clima

Il terzo inquinatore mondiale non si impegna contro il riscaldamento globale

 

(Rinnovabili.it) – Le più grandi aziende del pianeta non hanno piani adeguati per tagliare le emissioni di CO2. Gli impegni sul clima sottoscritti da quasi 200 governi con l’Accordo di Parigi lo scorso dicembre stentano a trovare una traduzione nella realtà. È uno scollamento, quello tra parole e azioni, che rischia di vanificare ogni sforzo contro il riscaldamento globale. Lo mette in luce l’esito di un sondaggio condotto da Carbon Disclosure Project (CDP) su un campione di oltre 1.000 aziende attive in tutti i continenti e in settori differenti, dall’energia alle materie prime.

Una fotografia a 360 gradi dello stato dell’arte: perché se è vero che a Parigi la firma l’hanno messa i governi e non gli amministratori delegati, è altrettanto vero che queste compagnie hanno un peso enorme nella lotta ai cambiamenti climatici.

 

I loro tagli alle emissioni quindi sono un tassello fondamentale. Le 1.089 aziende che hanno partecipato al sondaggio di CDP, infatti, rappresentano circa il 12% delle emissioni di CO2 globali con 6,4 mld di t di CO2. Per avere un’idea più chiara, se fossero un’unica nazione sarebbero al terzo posto nella classifica mondiale, prima dell’Unione europea e appena dietro gli Stati Uniti.

 Nel rapporto di CDP vengono messe a confronto le emissioni attuali e l’entità dei tagli alle emissioni che queste compagnie hanno in programma. Il risultato non lascia molti spazi ai dubbi. A conti fatti, le mille aziende si impegnano a ridurre la CO2 emessa di circa 1 mld di t entro il 2030 rispetto ai livelli attuali. Troppo poco per centrare l’obiettivo di Parigi, cioè mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C sui livelli pre-industriali: i tagli sono appena il 25% del necessario. In altri termini, i piani di queste compagnie dovrebbero prevedere tagli per altri 3 mld di t, vale a dire una riduzione di circa il 50% delle loro emissioni attuali. Inoltre, non tutte queste aziende hanno già stilato dei piani reali: circa 150 ancora oggi non hanno alcun programma serio in merito.

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