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50 innovazioni che ridurranno i costi dell’eolico offshore

Dall'aumento delle dimensioni delle turbine ai cambiamenti nel layout delle wind farm: esistono 50 miglioramenti tecnologici capaci di abbassare di un terzo l’attuale LCOE per l'eolico marino

LCOE: 50 innovazioni che ridurranno i costi dell'eolico offshore

 

(Rinnovabili.it) – Il costo livellato dell’energia prodotta dall’eolico offshore in Europa potrebbe in 14 anni ridursi di un terzo. Questa è la conclusione di un nuovo rapporto pubblicato la scorsa settimana da KIC InnoEnergy e BVG Associates con l’esplicito titolo Future renewable energy costs. Il documento si focalizza sul cosiddetto LCOE (acronimo di levelized cost of electricity) ossia la contabilizzazione dei costi totali di un impianto tenendo conto dell’intero ciclo di vita e la durata delle spese associate al sistema. L’obiettivo degli autori era quello di individuare le innovazioni tecnologiche in grado di permettere all’eolico offshore di competere, in termini di costi, con le forme più economiche di energia.

 

Il risultato sono oltre 50 trend e miglioramenti tecnologici, dalle modifiche del design ai cambiamenti nel software, capaci di abbassare di un terzo l’attuale LCOE (150 dollari il MWh in media) nei prossimi 14 anni. “Sappiamo che esiste un enorme potenziale per le innovazioni eoliche, in tutta la catena del valore, di ridurre il costo dell’energia futura”, spiega Emilien Simonot di . “I risultati di questo rapporto sono estremamente positivi e non vediamo l’ora di lavorare con chi si occupa di queste novità per ridurre il LCOE.”

 

Due terzi dei risparmi sui costi stimati sono risultati essere realizzabili attraverso solo nove aree di intervento, come il miglioramento dell’aerodinamica delle pale e l’ottimizzazione del layout delle turbine. L’innovazione con il maggiore potenziale impatto sulla riduzione dei costi è l’aumento delle dimensioni degli aerogeneratori, in utilizzando un minor numero di turbine si ottengono significativi risparmi nel costo delle fondamenta e dei lavori di costruzione.

Questa è peraltro la scommessa accetta dai maggiori produttori di turbine, come Siemens e Vestas. La prima ha in cantiere un nuovo prototipo a magneti permanenti da otto MW di potenza che verrà testato in Danimarca nei primi mesi del 2017, e con cui è sicura d’essere sulla buona strada per produrre energia ad un costo totale di meno di dieci centesimi di euro per chilowattora entro il 2020. In realtà, si aspetta che i costi di generazione per gli impianti di eolico offshore si riducano a meno di otto centesimi per kWh entro il 2025.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.