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Ravenna, chiuso il Festival si pensa al futuro

Si è chiusa venerdì scorso la terza edizione del festival dedicato all’approfondimento dei temi della gestione dei rifiuti e delle risorse idriche ed energetiche. Conferenze e workshop hanno animato la tre giorni, tra istallazioni artistiche e focus sulle sfide future da affrontare per realizzare un nuovo modello di sostenibilità

Bilancio più che positivo per *l’edizione 2010 del Festival di Ravenna*, che si è “concluso”:https://www.rinnovabili.it/rifiuti-acqua-energia-e-best-parcties-apre-ravenna-2010-403283 venerdì scorso dopo un fitto calendario di incontri dedicati a acqua, energia e rifiuti. Un appuntamento, quello della terza edizione del festival, che ha fatto registrare una buona crescita anche in termini di presenze, come ha spiegato Mario Sunseri, vicepresidente di Labelab – il laboratorio per la gestione dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia opera dal 2001 nel settore dei servizi pubblici locali – che ha scelto la rete, “YouTube”:https://www.youtube.com/watch?v=zaXG9iepi0M&feature=related, per tracciare il bilancio della tre giorni di Ravenna. L’edizione 2010 del Festival è stato innanzitutto un momento di incontro e di dialogo per approfondire temi di grande rilevanza, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per amministratori pubblici e semplici cittadini, con un grande spazio all’informazione, alle visione delle opere d’arte e all’approfondimento dei temi legati all’ambiente e alla tutela delle risorse naturali, senza dimenticare gli appuntamenti formativi dei Labmeeting.
La terza edizione del festival di Ravenna ha saputo lavorare in continuità con la linea tracciata durante le passate rassegne ma anche cercato di dare nuovi strumenti e spunti di analisi a curiosi, tecnici ed enti locali che hanno deciso di “entrare in rete” e creare un “sistema” in difesa dell’ambiente, depurato da interessi privati o commerciali. Un confronto “sincero e libero da formalismi”, come lo ha definito Sunseri, a cui ha fatto da cornice la città romagnola e tutte le 60 iniziative che si sono svolte a partire dal 29 settembre. Workshop, conferenze e Labmeeting sono stati ospitati in 12 sale attrezzate localizzate in pieno centro storico, mentre a fare da sfondo all’Esposizione delle Tecnologie è stata la Piazza del Popolo. Una città che ha fatto “partecipare” attivamente al festival anche piazze e strade, in cui sono state collocate le opere d’arte di Emergenze creative, che hanno dato una forma artistica ai temi dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia. Arte che si è fatta anche musica, grazie al concerto degli artisti del ‘Riciclato Circo Musicale’ che hanno dato vita ad uno spettacolo con strumenti estremamente originali e frutto di un paziente lavoro di riciclo di rifiuti. Tra i numerosi eventi culturali anche l’opera d’arte di Giancarlo Scagnolari “Non libro” che ha trovato posto nella cripta della Basilica di San Francesco e la mostra dell’AICA “Comunicare l’Acqua Pubblica”che ha esposto una raccolta delle migliori campagne di comunicazione degli ultimi anni prodotte in Italia sull’acqua.

Uno spazio di discussione che si è anche fatto virtuale, grazie alle conferenze in streaming, che hanno permesso a più di 2000 utenti di partecipare in diretta a due diverse conferenze – _“Verso una società creativogenica dell’innovazione permanente”_ e _“Antropologia, comunicazione e marketing in materia ambientale”_ – e due workshop – _“Se dico falso non corrisponde al vero. MUSES, il primo metodo che svela le esigenze nascoste dell’utente”_ e _“Markethink. il pensiero che salvaguarda l’ambiente”._ Un successo, quello delle conferenze e dei workshop on line, che ha spinto Mario Sunseri ad annunciare, anche per il prossimo anno, il potenziamento di questa modalità di partecipazione via web.
Un messaggio, quello di Ravenna 2010, proiettato verso il futuro, verso le soluzioni e soprattutto le innovazioni che potranno consentire uno sviluppo in armonia con la natura. Una società, che, come ha sottolineato il professor “Carlo Brumat”:https://www.youtube.com/watch?v=jG348Q0SRgw&feature=related nel suo discorso di apertura, ha bisogno di essere “creativogenica”, tesa a stimolare la creazione e l’innovazione. Innovazione che sarà indispensabile anche per far fronte alla competizione su tutti i mercati ma anche e soprattutto per risolvere il nodo delle energie utilizzate. Proprio l’innovazione è infatti una delle quattro _“IN”_ che hanno caratterizzato questa terza edizione del Festival. Oltre all’innovazione, lo spirito del festival è stato all’insegna dell’ _INtegrazione_ fra i saperi e culture per una crescita nei settori rifiuti, acqua, energia; degli _INvestimenti,_ come garanzia di sviluppo dell’economia verde e naturalmente anche dell’ _INternazionalizzazione,_ come scambio di conoscenze e opportunità.

Temi, quelli dello sfruttamento energetico e della tutela ambientale che sono stati al centro anche di un’incontro particolarmente interessante dedicato ai _“Casi Deepwater nel Golfo del Messico e Lambro in Italia: Come reagisce il Sistema Italia all’inquinamento da idrocarburi per la salvaguardia dell’ambiente fluviale e marino”_ organizzato da Castalia Ecolmar. Un focus che ha fatto emergere dati particolarmente allarmanti sui rischi che ogni giorno corrono i nostri mari solcati da enormi navi per il trasporto di materiali inquinanti. Tra le novità più importanti dell’edizione 2010 del Festival di Ravenna grande interesse ha suscitato anche il Labecamp, una “non-conferenza” che si è svolta il 1° ottobre e che ha visto la partecipazione di giornalisti e blogger, di esperti di comunicazione ambientale e non ed appassionati di ecologia, coordinata da Luca Conti de Il Sole 24 Ore tutta incentrata sulla sostenibilità. Ma a Ravenna c’è stato anche spazio per la presentazione del progetto interprovinciale _“RAEE in Carcere”_ : tre laboratori produttivi creati per offrire una nuova opportunità lavorativa alle persone in attesa di esecuzione penale, all’interno e all’esterno degli Istituti penitenziari a Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena. Un progetto nato dalla collaborazione tra Regione Emilia Romagna, Amministrazione Penitenziaria Regionale, Case Circondariali, Hera spa, con l’obiettivo di promuovere l’occupazione nel settore del recupero RAEE. L’attività nei laboratori prevede il trattamento dei RAEE non pericolosi, di uso domestico e/o professionale, inviati dalla multiutility Hera spa e consiste nella separazione delle diverse componenti che vengono poi ritirate dai Consorzi RAEE e inviate a impianti specializzati per la valorizzazione ed il recupero delle materie prime. Dopo una prima fase di formazione, le persone indicate dalle direzioni degli istituti penitenziari verranno occupate all’interno di laboratori. Una volta a pieno regime questa attività potrà contribuire al risparmio di 2 GWh di energia elettrica e portare al riciclo di 660 tonnellate di ferro, 10 tonnellate di rame, 5 tonnellate di alluminio e di 25 tonnellate di plastica.
Un evento, quello che si è chiuso a Ravenna, che ha quindi saputo brillantemente coniugare il forte messaggio di tutela della natura e delle risorse, con la comunicazione delle buone pratiche e degli esempi positivi che testimoniano un interesse sempre crescente per i temi della gestione dei rifiuti, dell’energia e dell’acqua. Temi importanti e cruciali su cui la macchina organizzativa del Festival di Ravenna si rimetterà presto a lavorare per l’edizione 2011.