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Giappone, il climate bill si fa strada in un parlamento diviso a metà

Nella sessione parlamentare straordinaria che si chiuderà il 3 dicembre sarà discussa la proposta di legge sui cambiamenti climatici. Al suo interno gli obiettivi di riduzione della CO2, carbon tax e un sistema di feed-in tariff per le rinnovabili

(Rinnovabili.it) – E’ tempo di graditi ritorni in Giappone. Dopa la battuta d’arresto assestata all’inizio dell’anno, per il disegno di legge sui cambiamenti climatici sembrerebbe giunto il tempo di una seconda chance. Tokyo ha infatti concordato, durante una riunione di Gabinetto, di rimettere in gioco il climate bill nipponico e secondo fonti ufficiali il primo ministro Naoto Kan in persona sta spingendo affinchè venga data la massima priorità all’esame del ddl nel corso di una sessione parlamentare supplementare. Ricordiamo che il disegno di legge in questione include l’obiettivo di taglio delle emissioni di gas ad effetto serra del Giappone del 25 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e quindi all’80 per cento entro il 2050 e le misure per realizzarlo, come ad esempio un sistema obbligatorio di scambio delle emissioni. Attualmente il Paese ha solo un mercato volontario di crediti di carbonio a livello nazionale sulla base di obiettivi auto stabiliti dalle imprese. E ancora, il testo predispone l’introduzione a partire dal prossimo anno fiscale di una carbon tax e gli incentivi da erogare a sostegno delle energie rinnovabili affinché il comparto cresca ed entro il 2020 la percentuale verde nell’approvvigionamento di energia primaria passi dall’attuale 3 al 10 percento. Rimane incerto il destino della norma che potrebbe essere bloccata dai due fronti dell’opposizione che vorrebbero in un caso una legge più annacquata e nell’altro invece una posizione più rigida.