«Al momento non sono autorizzate in Toscana nuove perforazioni a fini geotermici. Sono arrivate solo richieste per ottenere permessi di ricerca, che sono attualmente in fase istruttoria. Il tutto, naturalmente, con il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate. Sulla materia la giunta è comunque disponibile al confronto con tutte le forze politiche presenti in consiglio».
L’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini risponde così ai consiglieri regionali del Pdl Claudio Marignani e Nicola Nascosti a proposito di nuovi sondaggi geotermici.
«In Regione ad oggi sono pervenute circa trenta richieste di permessi di ricerca di risorse geotermiche – prosegue l’assessore – in conseguenza del decreto legislativo 22 del 2010, che ha di fatto liberalizzato la geotermia in Italia, e che i consiglieri del Pdl immagino condividano visto che è stato fortemente voluto dal governo nazionale. Le autorizzazioni che verranno rilasciate, in pratica, si limiteranno alla possibilità di effettuare analisi superficiali del terreno e riguardano Comuni in provincia di Grosseto, Siena, Pisa, Livorno e Firenze».
Quella in corso è una prima fase di studio, che dura in media quattro anni, e che viene autorizzata previa verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione, procedura che richiede obbligatoriamente il parere del Comune interessato.
Se al termine di questa prima fase di ricerca si rendesse necessario approfondire l’analisi e procedere dunque con alcuni saggi esplorativi di perforazione, occorrerà fare nuova richiesta di Valutazione di impatto ambientale e anche in tal caso è previsto il rilascio del parere del Comune interessato.
«Risulta pertanto evidente – conclude l’assessore – che se un Comune non ha intenzione di veder svolgere attività di ricerca a fini geotermici sul proprio territorio, dispone di tutti gli strumenti per poter intervenire durante la procedura autorizzativa. »