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Dal revamping del parco eolico italiano 2,1 mld di benefici

Althesys stima un potenziale di rinnovamento complessivo da 7,9 GW lordi e la creazione di oltre 7.000 nuovi posti di lavoro

Dal revamping del parco eolico italiano 2,1 mld di benefici

 

(Rinnovabili.it) – Da un recente rapporto dell’Ewea è emerso che nel 2015 l’eolico ha rappresentato il 44% di tutta la nuova potenza installata a livello della UE-28. Con un più 12,8 GW allacciati alla rete, l’Unione Europea ha raggiunto i 142 GW eolici, ottenendo dal vento l’11,4% dell’energia elettrica consumata dai suoi cittadini.

In questo momento di grande fermento l’Italia appare un po’ in disparte. Nonostante il Bel Paese sia oggi quinto per potenza eolica installata (dietro Germania, Spagna, Gran Bretagna e Francia) non è tra gli Stati membri con le migliori performance di crescita. Eppure potremmo far parte anche noi di questa fase di sviluppo, spiega la società di consulenza Althesys. Basterebbe programmare interventi di rinnovamento degli impianti più vecchi, al pari di quanto oggi già fanno (e con successo) paesi come la Germania e la Danimarca.

 

I benefici del revamping del parco eolico italiano

Il cosiddetto “revamping” permetterebbe di aumentare la potenza “green” – la società parla di un potenziale di rinnovamento complessivo da 7,9 GW lordi – riducendo nel contempo il costo del kWh e creando più di 7.000 nuovi posti di lavoro. Althesys valuta che l’operazione di rinnovamento del parco eolico italiano, che vale complessivamente 2,1 miliardi tra minori costi e ricadute economiche, permetterebbe una riduzione del  prezzo all’ingrosso dell’elettricità fino a 1,3 miliardi di euro. Ulteriori benefici per circa 800 milioni deriverebbero dalle ricadute economiche sull’indotto e dalla riduzione degli incentivi.

 

“E’ bene sottolineare – commenta Alessandro Marangoni, ceo di Althesys – che i dati di settore continuano a essere globalmente molto promettenti. Le analisi fatte ci indicano che la spinta finanziaria globale non si è mai arrestata, come evidenzia l’ultimo Irex Report, anche grazie agli economics dell’eolico, sempre positivi. Le criticità tuttora esistenti sul mercato italiano possono essere superate cercando di favorire un processo di revamping degli impianti. Dallo studio che abbiamo presentato emerge che i benefici derivanti dal rinnovamento, economici, sociali e ambientali, sono consistenti e coinvolgerebbero tutti: imprese, governo e cittadini”.

 

Basterebbe seguire il buon esempio della Danimarca, prima nazione in Europa a prevedere incentivi ad hoc per il rinnovamento (a partire dal 2001). La nuova potenza ottenuta da rinnovamento è stata pari a 322 MW nel 2003 e 176 MW nel 2008.