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Il Climate Change tiene sotto scacco India e Bangladesh

Bangladesh, India, Filippine, Vietnam e Pakistan i paesi più esposti al rischio di cambiamenti climatici e rispettivamente quelli che dovranno rassicurare i grandi investitori degli eventuali danni legati al clima. A rivelarlo è il Climate Change Vulnerability Index

(Rinnovabili.it) – Che il surriscaldamento globale sia un problema condiviso che non risparmierà nessuno dall’affrontare le conseguenze è un dato ormai scontato. Eppure sul mappamondo climatico alcuni paesi risentiranno in maniera maggiore degli effetti di questi stravolgimenti. Secondo la società di consulenza inglese Maplecroft nei prossimi trent’anni saranno le grandi economie emergenti dell’Asia e i paesi dell’Africa quelle che maggiormente rischieranno di scontrarsi con il global Warming. Non si tratta di una grande sorpresa, ma la compagnia ha redatto una vera e propria classifica della vulnerabilità territoriale all’incedere del Climate Change, indagando gli effetti su 170 paesi attraverso 40 fattori sociali, economici ed ambientali. Questi includono: l’esposizione ai disastri naturali e la crescita del livello del mare; la sensibilità umana, in termini di modelli di popolazione, sviluppo, risorse naturali, dipendenza dell’agricoltura ed esistenza di conflitti; capacità e strategie di adattamento da parte dei singoli governi.
Dalle pagine del *Climate Change Vulnerability Index (CCVI),* emergono dati preoccupanti soprattutto per nazioni come Bangladesh e India, indicate come quelle _“a rischio estremo”._ Nella classifica appaiono anche Filippine al sesto posto e Vietnam al 13esimo, che come i primi due rappresentano territori di particolare importanza dal momento che sono i maggiori contributori nella ripresa economica globale, mercati vitali in particolar modo per la futura espansione delle imprese occidentali.
“Questi paesi stanno attirando un elevato livello di investimenti esteri da molte organizzazioni multinazionali”, ha detto Matthew Bunce analista della Maplecroft. “Tuttavia, per i prossimi 30 anni la loro vulnerabilità al cambiamento climatico aumenterà a causa della crescita della temperatura dell’aria, delle precipitazioni e dell’umidità. Questo significa che le organizzazioni con operazioni o attività in questi paesi diventeranno maggiormente esposte ai rischi connessi, come le calamità naturali, la sicurezza delle risorse e i conflitti. Comprendere l’elemento vulnerabilità aiuterà le aziende a rendere i loro investimenti più resistenti ai cambiamenti inattesi”.
Rientrano nella categoria ‘rischio estremo’ anche Madagascar, Nepal, Mozambico, Haiti, Afghanistan, Zimbabwe, Myanmar, Etiopia, Cambogia, Thailandia e Malawi. In fondo alla lista, invece, la Norvegia, preceduta da Finlandia, Islanda, Irlanda, Svezia e Danimarca. Nelle nazioni ricche del nord Europa, spiega Maplecroft, il cambiamento climatico tarderà a far sentire i propri danni.