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UE, l’Italia non rispetta la sentenza sui rifiuti e rischia la pena pecuniaria

L'Italia non rispetta le norme UE in fatto di rifiuti e la Commissione la rimanda davanti alla Corte di Giustizia per inadempimento della sentenza emessa nel 2004 per la gestione non corretta dei rifiuti pericolosi presenti in tre discariche della provincia milanese

(Rinnovabili.it) – L’Italia non ha ottemperato a quanto le imponeva la sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea nel 2004 in merito alla gestione non corretta dei rifiuti pericolosi presenti in tre discariche in provincia di Milano. Minaccia costante per la salute umana e per la qualità dell’acqua e dell’aria a distanza di 6 anni una sola discarica risulta a norma, per questo la Commissione sta rinviando a giudizio il nostro paese con la probabile richiesta di pagamento di elevate sanzioni pecuniarie.
Segnalata la condizione critica delle discariche fin dal 1986, nel 1999 sono state introdotte misure a protezione delle acque sotterranee proteggendo le falde dall’abbassamento e dalla contaminazione ma i rifiuti presenti nella seconda discarica non sono ancora stati ancora in gran parte rimossi mentre la bonifica del terzo sito non ha ancora avuto inizio nonstante il termine sia previsto per il marzo 2011.
Accertato il mancato adempimento della sentenza la Commissione ha quindi nuovamente sottoposto il caso alla Corte di Giustizia Europea chiedendo una pena pecuniaria giornaliera così ripartita “195.840 euro a decorrere dalla data della seconda sentenza della Corte fino ad avvenuta applicazione della decisione, nonché in una somma forfettaria che corrisponde a 21 420 € per ogni giorno decorso dalla data della prima sentenza della Corte fino alla seconda sentenza della Corte” come stabilito dall’articolo 260 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.