Le case automobilistiche europee raggiungeranno gli obiettivi ambientali imposti da Bruxelles prima del tempo. Lo afferma l’ultimo rapporto stilato dalla T&E che rivela: non è solo merito della crisi
(Rinnovabili.it) – Buone nuove per il comparto automobilistico europeo. Gli impegni presi nei confronti dell’ambiente attraverso una produzione più attenta e una tecnologia migliorata a livello emissivo faranno sì che non vengano mancati gli obiettivi stabiliti a livello comunitario dalla Commissione Europea. A rivelarlo è oggi è Transport & Environment (T&E) un’associazione paneuropea attiva sul fronte del trasporto sostenibile, in un rapporto dedicato proprio all’industria auto del vecchio continente. Le pagine del documento disegnano un quadro più che positivo per il segmento, asserendo che le aspettative di Bruxelles saranno soddisfatte addirittura prima del tempo. Lo scenario su cui si muove l’analisi del T&E è quello dettato dalla direttiva europea che stabilisce per le nuove auto una media di 130 g CO2 a km. Tale limite era stato posto come obbligatorio per l’anno 2012 e poi portato al 2015 sotto le forti pressioni dei costruttori preoccupati. Una preoccupazione che però si è dimostrata esagerata visto i risultati attuali. Il rapporto rivela un calo record del 5,1% nella media emissiva del 2009, un dato da molti analisti spiegato principalmente con gli effetti della crisi finanziaria e dei sussidi governativi per le nuove auto (i cosiddetti ‘incentivi alla rottamazione’). Entrambi questi elementi hanno difatti influenzato la domanda dei consumatori spostando l’acquisto su scelte più convenienti, e in generale di minori dimensioni e dunque più efficienti. Eppure il rapporto di Transport & Environment dimostra che incentivi e crisi non hanno fatto tutto il lavoro da soli. A contribuire è stata anche una produzione tecnologicamente migliorata sotto la voce efficienza.
La relazione ha rilevato che cinque società – Toyota, Suzuki, Daimler, Ford e Mazda – vantano già oggi oltre il 3% delle riduzioni della CO2 grazie all’applicazione di nuove tecnologie, mentre Hyundai, Suzuki e Fiat hanno raggiunto lo stesso taglio attraverso la vendita di veicoli più piccoli e quindi meno inquinanti.
“Questi dati – ha commentato Jos Dings, direttore di Transport & Environment – mostrano che il grande miglioramento dello scorso anno nel rendimento del carburante non era solo un una tantum; le case automobilistiche stanno aggiungendo importanti tecnologie di risparmio energetico, quindi il trend di riduzione delle emissioni è strutturale e continuerà anche quando il mercato tornerà alla normalità. La normativa sulla CO2 sta chiaramente funzionando”.
“Tre anni fa l’industria automobilistica ha dichiarato che non avrebbe potuto raggiungere gli obiettivi sulla CO2 in tempo, ma ora può addirittura raggiungerli con anni di anticipo. Ora la stessa industria sta dicendo che i limiti assegnati ai furgoni non possono essere soddisfatti: è tempo che la credibilità di queste affermazioni venga messa in discussione”.
La classifica generale per minori emissioni realizzata da T&E conferma la FIAT al primo posto con 131 g di CO2/km seguita da Toyota con 132 gCO2/km e PSA Peugeot-Citroen con 136 gCO2/km; BMW, VW, Nissan e Daimler chiudono con valori superiori a 150 gCO2/km. Considerando invece l’incremento apportato nel 2009 nella riduzione delle emissioni il miglior risultato va assegnato alla Toyota (-10% di emissioni rispetto al 2008), quindi Suzuki (-9,1%) e Mazda (-5,4%). mentre la FIAT scivola al quinto posto (-5,3%).