Le regole per i nuovi impianti e quelle per i siti industriali già operanti. Il territorio comunitario è pronto per aggiornare la direttiva in materia di emissioni provenienti dal comparto produttivo ad alta intensità di energia
(Rinnovabili.it) – Novità in materia di emissioni industriali. Oggi il Consiglio Europeo ha approvato una revisione della direttiva in vigore per fornire un’implementazione dei limiti emissivi al fine di renderli maggiormente armonizzati e rigorosi. La disposizione europea esistente mira a prevenire e controllare l’inquinamento di aria, acqua e suolo da parte degli impianti industriali, regolamentando le emissioni di una vasta gamma di sostanze inquinanti, tra cui i composti di zolfo e azoto, polveri, amianto e metalli pesanti.
Attualmente, circa 52.000 impianti sono disciplinati dal presente atto in settori come la produzione del metallo, il settore chimico, l’allevamento e l’agricoltura, l’incenerimento dei rifiuti e tutti quei grandi impianti che ricorrono ai combustibili fossili per le loro esigenze energetiche. La revisione svolta dal Consiglio è servita anche ad associare i suddetti limiti ad un miglioramento tecnologico, le cosiddette ‘migliori pratiche tecnologiche’ ad oggi disponibili in Europa in tema di riduzioni delle emissioni. Vengono rafforzati i limiti di emissione per gli ossidi di azoto, l’anidride solforosa e le polveri da centrali e grandi impianti di combustione nelle raffinerie di petrolio e dall’industria metallurgica.
I nuovi impianti, avverte il Consiglio, dovranno applicare entro il 2012 la tecnologia più pulita disponibile sul mercato, ovvero quattro anni prima di quanto inizialmente proposto. Gli impianti esistenti dovranno invece conformarsi ai presenti standard dal 2016, anche se è previsto un periodo di transizione: fino al 30 giugno 2020, gli Stati Membri possono definire i piani di transizione con un calo dei massimali annui di NOx, SO2 e delle polveri. La revisione della direttiva entrerà in vigore poco dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.