Free: “Il 2015 è stato un anno flop per l’Italia in tema di crescita da FER, e lo stallo attuale comporterà il perdurare anche per i prossimi due anni”
(Rinnovabili.it) – Per le energie rinnovabili italiane sarà un biennio nero. Lo affermano oggi, con tutta la preoccupazione del caso, le principali associazioni di categoria riunite nel Coordinamento free. L’allarme, lanciato soprattutto all’indirizzo del governo, è la diretta conseguenza dei dati forniti da Terna sulle prime stime energetiche del 2015.
L’operatore nazionale delle reti ha pubblicato ieri il Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico (consuntivo di dicembre 2015) rivelando due dati interessanti: i consumi elettrici sono nuovamente in crescita per la prima volta dopo due anni e assistiamo ad una diminuzione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Nel dettaglio nel 2015 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 85,3% con produzione nazionale e per la quota restante (14,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In questo contesto, la produzione nazionale netta (270,7 miliardi di kWh) è in crescita dello 0,6% rispetto al 2014 grazie all’aumento di fotovoltaico (+13,0%), termoelettrico (+8,3%) e geotermico (+4,5%). In calo, invece, le fonti di produzione idrica (-24,9%, dopo il record storico del 2014) ed eolica (-3,3%), prevalentemente a causa delle differenti condizioni atmosferiche registrate nel 2015. Nel complesso, la produzione delle fonti rinnovabili si aggira sul 40% del mix nazionale (soddisfacendo circa il 34,5% della domanda nazionale netta). In altre parole, in forte calo rispetto al 2014, quando la percentuale superava addirittura il 44%.
Un dato che non poteva passare inosservato dal Coordinamento Free che oggi raggruppa le principali associazioni di categoria: “Il 2015 è stato un anno flop per l’Italia in tema di crescita da FER, e lo stallo attuale comporterà il perdurare anche per i prossimi due anni”.
“Le rinnovabili – spiega Free in una nota stampa – crescono ovunque ed è impietoso oggi assistere a due evidenze: da una parte il Governo Italiano per bocca del Ministro Galletti ha chiesto di limitare ad 1,5° (invece che a 2°) Centigradi l’aumento massimo della temperatura terrestre, dall’altro gli imprenditori eolici, geotermici, idroelettrici e da biomasse non possono realizzare gli impianti che questi obiettivi contribuirebbero a raggiungere perché lo stesso Governo non emana da oltre un anno un Decreto interministeriale che definisce le date per le Aste competitive per la realizzazione di impianti da Fonti Rinnovabili!!”
“Bisogna quindi agire subito per vedere i primi risultati concreti nel 2018, anno nel quale dovremo inviare a Bruxelles un piano credibile di crescita per il raggiungimento degli obiettivi di più lungo respiro”.