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CCS, per Australia e Cina c’è spazio per collaborare

Annunciato uno studio di fattibilità per un progetto su scala industriale per la cattura e stoccaggio della CO2,da realizzare su territorio cinese

(Rinnovabili.it) – Nuovo percorso comune per Australia e Cina che hanno deciso di collaborare su uno studio di fattibilità dedicato ad un progetto di CCS (cattura e stoccaggio del carbonio) su scala commerciale. A rivelarlo è oggi il Ministro delle risorse e dell’energia australiano Martin Ferguson spiegando che l’indagine si baserà sulla relazione già avviata tra CSIRO in Australia e il China Huaneng Group. I due enti infatti hanno saputo dimostrare già in passato di saper lavorare con successo insieme dando vita al primo progetto dimostrativo di sequestro della CO2 post-combustione nel paese asiatico.
Ferguson ha affermato che lo studio congiunto affronterà alcune delle sfide che ancora ostacolano la distribuzione su larga scala di questa tecnologia. “Quando abbinata ad un deposito sotterraneo di anidride carbonica, la tecnica di cattura post-combustione offre il potenziale di ridurre quasi a zero le emissioni dalle centrali elettriche a carbone”, ha spiegato il ministro. E per due nazioni quali sono Australia e Cina si tratta di un passo importante, la prima con circa l’80% della produzione di elettricità ancora proveniente e la seconda che prevede nel decennio successivo di avviare ulteriori 1.000 nuove centrali a carbone. “Stiamo entrambi investendo in tecnologie rinnovabili per offrire un futuro mix energetico low carbon, ma durante questo periodo di transizione la dipendenza dai combustibili fossili per la produzione di energia continuerà. Il CCS ha le potenzialità per svolgere un ruolo importante nella riduzione delle emissioni nel settore della generazione elettrica e nei processi industriali; un ruolo riconosciuto in questa settimana anche dalle Nazioni Unite come attività ammissibile nell’ambito del Clean Development Mechanism”. Fino ad oggi sei progetti di ricerca per un totale di 3,2 milioni dollari sono stati finanziati dal governo australiano nel quadro del comune gruppo di coordinamento in maniera da migliorare la collaborazione tra istituti australiani e cinesi.