Rinnovabili •

Turbine eoliche galleggianti, la prossima generazione è “big”

Il Politecnico di Milano è partner del progetto europeo LIFES50+. Obiettivo: mettere a punto la tecnologia delle sottostrutture per turbine eoliche galleggianti da 10 MW

20150618110904_Ideol_floater_HD

 

(Rinnovabili.it) – Dodici partner provenienti da otto paesi europei, 40 mesi di lavoro ed un finanziamento di 7,3 milioni di euro. Sono questi i numeri di LIFES50 +, progetto nato per accelerare i progressi sulla prossima generazione di turbine eoliche galleggianti. L’iniziativa, guidata dalla norvegese MARINTEK, riunisce una serie di Università e istituti tecnologici d’alto livello (tra cui il Politecnico di Milano)  su un unico obiettivo: la creazione di innovative sotto-strutture galleggianti per le turbine eoliche da 10 MW di potenza e per una profondità superiore a 50 metri.

Una vera e propria sfida tecnologica che inizierà con l’ottimizzazione e qualificazione di due nuovi concept di basi flottanti, appositamente progettati per i nuovi mega aerogeneratori e da testare all’inizio del 2017. La scelta di una taglia così grande non è casuale: le mega turbine infatti vengono viste oggi come la chiave per ridurre il costo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili offshore. Ma sostenere questi grattacieli marini non è semplice, né economico come dimostra il più grande impianto eolico galleggiante del mondo. I concept su cui lavorerà il consorzio sarà scelto da un elenco preesistente e la selezione sarà effettuate sulla base di criteri tecnici, economici e industriali. In  questo contesto il Politecnico di Milano si occuperà della validazione sperimentale di avanzati codici di calcolo, atti alla previsione del forzamento aerodinamico.

 

 

La validazione dei codici verrà effettuata testando in Galleria del Vento modelli in scala delle turbine, progettati in modo da rispettarne il comportamento dinamico al vero, dal un punto di vista strutturale (modello aeroelastico). Il movimento dovuto al galleggiamento in mare sarà simulato per mezzo di un robot (esapode) controllato in tempo reale, tramite un approccio ibrido di tipo “Hardware-In-The-Loop” (HIL). Il robot sarà infatti in grado di riprodurre, gli spostamenti alla base della macchina, coerentemente con le forze aerodinamiche agenti sul modello fisico della turbina stessa, misurate durante la prova e con le forze idrodinamiche, calcolate tramite simulazione numerica.

 

“Questo progetto – afferma Marco Belloli, Coordinatore del progetto al Politecnico di Milano – rappresenta per noi una grande opportunità ed allo stesso tempo una bella sfida, e ci permette di sviluppare delle tecniche innovative di simulazione in Galleria del Vento, che saranno parte integrante del processo di sviluppo tecnologico delle sottostrutture galleggianti per le macchine eoliche di grande taglia in acque profonde”.