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Rinnovabili e deserto, in California si integrano così

Partita la I fase del Desert Renewable Energy Conservation Plan: individuate le aree dove accelerare le rinnovabili tutelando l’ecosistema

Rinnovabili e deserto, in California si integrano così

 

(Rinnovabili.it) – Tutto è pronto in California per il lancio del Desert Renewable Energy Conservation Plan. I funzionari dello stato americano hanno rilasciato in questi giorni la bozza finale di quello che, a regime, sarà l’impegno per l’integrazione fra le fonti rinnovabili e l’ecosistema naturale nei 22,5 milioni di acri del deserto californiano. Stime federali hanno infatti individuato in questa terra un potenziale di ben 20 GW di energia pulita.

Per i tecnici che hanno lavorati al Piano si tratta di un progetto senza precedenti che permetterà di gestire in maniera razionale e sostenibile tutti i nuovi di produzione energetica verde. “Senza dubbio – ha commentato Sally Jewell, segretario degli Interni, nel corso di una conferenza stampa a Washington, DC – questo processo sarà un modello in tutto il paese”.

 

Gli obiettivi del Desert Renewable Energy Conservation Plan sono essenzialmente due:

  •  individuare specifiche aree  ad alto potenziale per lo sviluppo di progetti rinnovabili e nuove infrastrutture di rete  in cui sia possibile gestire  e mitigare al meglio gli impatti ad essi correlati.
  • individuare specie ed ecosistemi da tutelare e stabilire requisiti di adattamento climatico per fauna selvatica del deserto e misure di protezione per le aree con valore culturale e naturale.

 

Il DRECP è frutto della collaborazione fra il Bureau of Land Management, l’US Fish and Wildlife Service, la California Energy Commission, e il California Department of Fish and Wildlife. I partner hanno stabilito un approccio a fasi per il completamento del progetto, che partirà con la componente “terre pubbliche”. La prima fase, avviata ufficialmente ieri, permetterà dunque di individuare le aree dove realizzare progetti solari, eolico e geotermici che, in questo caso, riceverebbero una sorta di trattamento di favore: un processo di autorizzazione semplificato e possibili incentivi finanziari. La prima fase individuerà inoltre le National Conservation Lands, e le cosiddette “Areas of Critical Environmental Concern”.