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Spagna, il solare punta a substrati per collettori più efficienti

Pirolisi e Forza di Lorentz, ecco come gli spagnoli sperimentano nuovi materiali che siano in grado di depositare sui collettori termici substrati altamente efficienti e resistenti per la produzione di energia pulita

(Rinnovabili.it) – Un gruppo di scienziati spagnoli sta lavorando allo sviluppo di nuove soluzioni necessarie alla realizzazione di assorbitori solari ad alta efficienza. Fatto il punto della situazione il team ha dichiarato di aver raggiunto interessanti risultati realizzando un materiale denominato cermet, adatto ad essere posizionato sia sulla plastica che sulla ceramica di cui non vengono però rivelati i dettagli.
L’obiettivo generale del progetto è quello di pianificare e produrre un collettore rivestito da un materiale con caratteristiche di assorbitore di energia solare, con efficienza termica elevata, resistente alla corrosione ambientale, di facile produzione e a basso costo utilizzando come substrato metalli o materie plastiche.
Un collettore solare è un qualsiasi dispositivo progettato per raccogliere l’energia irradiata dal sole e trasformarla in energia termica per questo tale progetto è incentrato sui collettori di uso domestico e si concentrerà sull’assorbitore, uno degli elementi del captatore.
“L’assorbitore raccoglie l’energia solare che lo raggiunge, in modo che venga riscaldato a una temperatura maggiore rispetto a quella ambientale ed emetta radiazioni termiche, il che impedisce che la temperatura continui ad aumentare” ha osservato il Professor José Ramos Barrado. “Questo è possibile perché l’assorbitore è ricoperto da un materiale che possiede la proprietà grazie alla quale riesce ad assorbire molto calore rilasciandone una minima parte”.
Gli scienziati si stanno concentrando su trattamenti da adattare ad assorbitori in metallo e plastica, utilizzando tecniche diverse a seconda del materiale da trattare. Per il metallo si utilizzerà un processo a basso costo, lo _spray pirolisi_, grazie al quale si riesce ad ottenere lo spessore desiderato del materiale che si vuole depositare per ricoprire il collettore, il tutto sfruttando la pirolisi chimica di un precursore che viene così depositato sul metallo utilizzando soluzioni acquose spray. “È un processo economico, facile realizzare sul rame o sull’alluminio e industrialmente più conveniente”, ha specificato Ramos Barrado.
Massimizzando lo sfruttamento dell’irradiazione solare a fini energetici tale tecnologia risulta altamente vantaggiosa per quanto concerne la produzione energetica pulita, con benefici che saranno riscontrati sia a livello ambientale che economico.
per quanto riguarda gli assorbitori plastici, invece, si utilizza un metodo conosciuto come _magnetron sputterin_ che sfruttando il moto degli ioni spinti dalla Forza di Lorentz ne permette la idonea disposizione sulla superficie del collettore. La tecnologia risulta però al momento costosa, anche se consente la funzionalizzazione dei materiali plastici senza necessità di raggiungere temperature elevate.

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