Grandi volumi di aria compressa saranno trattenuti in grotte artificiali per alimentare delle turbine nei momenti di bisogno: è il nuovo progetto di un'azienda britannica che ha ora avviato i lavori
(Rinnovabili.it) – L’Unione europea finanzierà con 6,5 milioni di euro il nuovo progetto di energy storage della Gaelectric. La società, con sede nel Regno Unito, ha in progetto di realizzare un impianto ad aria compressa per lo stoccaggio dell’energia in alcune caverne sotterranee vicino Larne, nell’Irlanda del Nord. Le grotte sono state ricavate in alcuni depositi di sale “geologicamente unici” nella costa orientale dell’ex-contea di Antrim e sono localizzate ad una profondità di ben 1500 metri. L’idea è quella di impiegare l’elettricità proveniente da impianti rinnovabili a produzione variabile, come l’eolico e il fotovoltaico, per comprimere l’aria ed iniettarla in queste caverne sotterranee durante le ore di maggiore produzione.
Quando la domanda aumenta, l’aria viene rilasciato in superficie e riscaldata con del gas naturale affinché aumenti il proprio volume e la velocità. La miscela (aria+gas) viene utilizzato per azionare una turbina in grado di generare fino a 300 MW di potenza. In questo modo l’elettricità può essere generata utilizzando solo un terzo del gas naturale necessario, rendendo di fatto i prezzi dell’energia meno vulnerabili alle variazioni del mercato del gas.
I lavori di realizzazione del primo impianto sono già iniziati e a regime il sistema si estenderà su una superficie di circa 300.000 metri cubi e dovrebbe poter generare abbastanza elettricità per soddisfare i bisogni di migliaia di case. I produttori sostengono che la tecnologia è comprovata da tempo ma “il progetto è tecnologicamente innovativo e ha il potenziale per essere replicato in altre parti dell’Unione europea”, a patto che mostrino “condizioni geologiche adeguate”. Il piano di Larne è già stato incluso come progetto di interesse comune (PCI) nel quadro del programma comunitario per la promozione delle infrastrutture energetiche che attraversano i confini di stato
I fondi dell’Unione europea sono arrivati tramite il progetto Cef, acronimo inglese di Connecting Europe Facility.