Mentre si attende (ancora) il decreto di semplificazione e potenziamento, il GSE aggiorna il Contatore del Conto Termico
(Rinnovabili.it) – E’ debuttato nel 2013 accompagnato da grandi aspettative ma, ad oggi, il Conto Termico – meccanismo di incentivi alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili – sembra essere rimasto per lo più in un angolo. Colpa della competizione con i più vantaggiosi ecobonus del 65% dice qualcuno, colpa di un dedalo di procedure burocratiche sostiene qualcun altro; fatto sta, questo meccanismo d’incentivazione procede ancora lentamente rispetto ai fasti raggiunti negli anni passati dal Conto Energia. Stando ai dati pubblicati dal Gestore dei servizi energetici, al 1° ottobre 2015 risultavano ammesse all’incentivo 13.472 richieste, 631 in più rispetto al mese precedente (m/m), per un totale di incentivi complessivamente impegnati pari a oltre 48 milioni di euro (+2,47 milioni m/m). Di questi, 39 milioni di euro sono riconducibili ad interventi effettuati da Soggetti privati e 9 milioni di euro ad interventi effettuati da Amministrazioni pubbliche.
Il Contatore del GSE, che consente di visualizzare i principali dati relativi all’andamento del meccanismo incentivante, mostra un impegno di spesa annua cumulata per il 2015 di 19,12 milioni di euro, di cui 14,52 milioni di euro per i Soggetti privati e 4,6 milioni di euro per le Amministrazioni pubbliche. Tali importi sono fermi al 1° luglio 2015 poiché l’attivazione di nuovi contratti nel semestre in corso (luglio – dicembre 2015) ha effetto, in termini di erogazione degli incentivi, sul 1° semestre 2016, con il pagamento della prima rata il 31 gennaio 2016.
Per imprimere un’accelerata al Conto Termico, il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi aveva promesso una semplificazione dell’iter burocratico di accesso. Il decreto Sblocca Italia del 2014, «al fine di agevolare l’accesso di imprese, famiglie e soggetti pubblici ai contributi» prevedeva che entro fine anno venisse emanato un decreto che aggiornasse il sistema di incentivi «secondo criteri di semplificazione procedurale, con possibilità di utilizzo di modulistica predeterminata e accessibilità per via telematica, e perseguendo obiettivi di diversificazione e innovazione tecnologica». Ma dopo la pubblicazione del documento di consultazione da parte del MISE, a febbraio dello scorso anno, se ne sono perse le tracce.