Le emissioni di ossido di azoto sono in media 7 volte al di sopra del livello consentito; nei casi peggiori si arriva a 22 volte
(Rinnovabili.it) – Brutte notizie per l’automotive e per i nostri polmoni: in Europa il 90% delle nuove auto diesel non risulta conforme agli standard emissivi imposti dall’UE. Dal 1° settembre di quest’anno, infatti, tutti i nuovi veicoli alimentati a gasolio hanno dovuto conformarsi alle regole emissive denominate “Euro 6”. Peccato che 9 automobili su 10 non stiano rispettando la norma. O meglio, la riescano a rispettare solo nelle “asettiche” condizioni di laboratorio. A rivelarlo è Don’t breathe here, nuovo report della Transport & Environment (T&E), che spiega come – se testati nelle condizioni di guida reali – le emissioni di ossido di azoto (NOx) siano in media sette volte al di sopra del livello consentito; nei casi peggiori si arriva persino a 22 volte.
La notizia potrebbe non sorprendere più di tanto, dal momento che la discrepanza tra i test emissivi impiegati dalle società di produzione e quelli su strada è cosa nota ormai da tempo: piste super lisce, lubrificanti speciali, sovra-gonfiaggio degli pneumatici sono solo alcuni dei trucchi, ad oggi perfettamente leciti in Europa, impiegati per rientrare negli standard comunitari.
A destare sconcerto è invece la rivelazione che gli stessi costruttori di autoveicoli vendano spesso i medesimi modelli ma meno inquinanti negli Stati Uniti, dove le regole emissioni sono più severe. E tutto ciò, semplicemente inserendo dei dispositivi cattura smog del costo di poche centinaia di euro. “Ogni nuova vettura diesel dovrebbe essere pulita, ma solo una su 10 in realtà lo è”, afferma Greg Archer dell’associazione dalle pagine del Guardian. “Questa è la causa principale dell’inquinamento atmosferico che colpisce le città”. In realtà l’Unione Europea sta tentando di risolvere l’inghippo ma molto lentamente: i tecnici europei stanno elaborando un nuovo test su strada che misurerà le emissioni reali delle automobili ma che, anche nella migliore delle ipotesi, non entrerà in vigore prima del 2018. E già i gruppi automobilistici si sono fatti avanti per chiedere che lo start slitti al 2020.