Cresce l'offerta di sharing mobility in Italia ma la vera regina del settore rimane Milano. Tutti i dati nel convegno organizzato oggi da Fondazione Sviluppo sostenibile
(Rinnovabili.it) – La mobilità condivisa sta lentamente conquistando le città italiane. Car sharing, park sharing, scooter pooling, ride sharing, bike sharing e car pooling stanno modificando l’offerta dei trasporti urbani, facendo finalmente uscire questa modalità di viaggio dalla nicchia in cui era rilegata qualche anno fa.
Oggi i servizi ci sono, e sono apprezzati come spiega nel corso del convegno “Choose, Change, Combine”, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile In Italia. I numeri peraltro parlano da soli: oggi nel Belpaese sono presenti più di 100 iniziative di bici condivisa, con più di 10.000 unità disponibili; ci sono circa 6000 auto in car sharing (erano 700 nel 2011) con circa 500.000 utenti registrati nei primi mesi dell’anno e più di 4.000 posti in park sharing. A dominare, letteralmente, il settore della mobilità condivisa è Milano a cui oggi appartiene l’80% del mercato del car sharing e ben 220mila utenti. Un risultato raggiunto nel capoluogo lombardo soprattutto attraverso soluzioni “free float” come Car2Go ed Enjoy, modalità – presente anche a Roma, Firenze e Torino – grazie alla quale le auto, invece di avere una postazione di parcheggio fissa, possono essere prese e riconsegnate ovunque all’interno di un’area predeterminata. Ma il car sharing arriva in molti altri comuni come testimoniano i dati di ICS – Iniziativa Car Sharing promossa dal Ministero dell’Ambiente: oggi questo servizio è presente infatti in 12 città con 666 auto e un totale di circa 27.000 utilizzatori. Ci sono anche progetti su base regionale, come e-Vai il servizio di car sharing a prevalenza elettrico che si estende a tutta la regione Lombardia.
Ma Milano ama condividere anche le due ruote: da luglio ha preso il via un servizio di scooter sharing che dispone di 150 mezzi, mentre si è ormai consolidato Bike-MI, il bike sharing che conta oltre 40.000 iscritti, 280 stazioni di prelievo e deposito (oltre 14.000 prelievi al giorno), convenzioni con i mezzi pubblici, con l’arrivo, a breve, di una app che calcola il risparmio di CO2 e le calorie consumate lungo il tragitto. L’incontro, che ha visto la partecipazione di importanti ospiti italiani e internazionali tra cui i rappresentanti delle maggiori aziende nel settore della sharing mobility, è stato anche l’occasione per presentare il primo “Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility”, promosso dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di sviluppare un’azione di coordinamento e supporto ai Comuni e alle imprese coinvolte nei servizi di mobilità condivisa, analizzando lo stato dell’arte e le prospettive future del settore per lo sviluppo di una mobilità sostenibile nelle città.
“L’evento – ha osservato Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – rappresenta un momento di analisi approfondita del contesto internazionale, con le esperienze olandesi, inglesi e francesi, e ci aiuterà a fare il punto sulle criticità, gli ostacoli e le riforme indispensabili per migliorare la mobilità sostenibile in Italia, individuando in particolare le strategie di intervento e gli strumenti attuativi per lanciare e affermare il trasporto condiviso nelle nostre città, nodi decisivi per lo sviluppo economico e sociale in chiave green”.