Il presidente della Commissione Energia al Senato americano si è detto pronto a discutere dell’inclusione del nucleare nel mix energetico a patto che non venga meno il sostegno alle fonti rinnovabili
(Rinnovabili.it) – Sì ad uno standard per l’energia pulita che includa il nucleare, a patto che risulti essere una modalità di supporto per le energie rinnovabili. Questo il _sine qua non_ lanciato ieri dal presidente della Commissione Energia e Risorse Naturali al Senato Usa, il democratico Jeff Bingaman, per rispondere alla chiamata della Casa Bianca a redigere una legislazione attiva capace di portare l’America fuori dalla dipendenza del petrolio estero.
Una risposta in un certo qual senso anche al discorso di Obama al Congresso della scorsa settimana, durante il quale il presidente americano ha spronato il proprio paese ad ampliare gli sforzi energetici interni, chiedendo di sostenere accanto a solare ed eolico anche nucleare, gas naturale e CCS.
Bingaman, in passato scettico nei confronti di un mandato che potesse comprendere anche l’atomo, sembra oggi fare qualche passo indietro. Soltanto l’anno scorso il senatore del New Mexico aveva sostenuto la normativa in cui veniva richiesto alle utility d’ottenere il 15% della loro energia da fonti rinnovabili entro il 2021. Un impegno però bloccato al Senato, nonostante la grande pressione da parte dei produttori di energia verde, dei gruppi ambientalisti, dei governatori e anche da alcune compagnie.
“La mia opinione – ha dichiarato Bingaman alla stampa – è che se siamo in grado di sviluppare uno standard funzionale per l’energia pulita, che di fatto continui ad offrire un incentivo per far procedere i progetti da fonti rinnovabili fornendo anche un ulteriore incentivo per alcune delle altre tecnologie low carbon, come potrebbe essere il nucleare, mi piacerebbe vederlo accadere”.