A marzo è previsto il vertice tra la Bei, il governo tedesco e la African Development Bank: i tre paesi sono accomunati dalle carenze energetiche e questa partnership potrebbe risolvere molti degli attuali problemi relativi all'elettrificazione
(Rinnovabili.it) – Gli investimenti energetici possono finalmente unire alcuni paesi dell’Africa: Ruanda, Burundi e Repubblica Democratica del Congo sono infatti in prima linea nella ricerca di potenziali soggetti che possano finanziare la costruzione di una centrale elettrica da cinquecento milioni di dollari, un progetto ambizioso ma non impossibile. L’annuncio è giunto direttamente da Gedeon Nizeye, direttore del comparto geologico presso il ministero dell’Energia e delle Miniere burundese. Il vertice a tre è previsto per il prossimo mese di marzo e si terrà a Kigali, capitale del Ruanda, paese già da tempo protagonista di una massiccia elettrificazione; gli stati africani non verranno però lasciati da soli e al meeting parteciperanno anche la Bei (Banca Europea per gli Investimenti), la African Development Bank e il governo tedesco. Ruanda, Burundi e l’ex Zaire contraddistinguono la parte centro-meridionale del continente e la loro vicinanza geografica consentirà di avviare in maniera equa la partnership, il cui obiettivo principale è quello di istituire un impianto idroelettrico da 147 MW, Ruzizi 111; allo stesso modo, anche la produzione di energia verrà condivisa opportunamente. Il progetto dovrebbe comunque cominciare soltanto nel 2013 e potrebbe essere ultimato nel giro di due anni. Tra l’altro, lo stesso Burundi, nazione con una capacità totale di 65 MW di energia a fronte di una domanda cinque volte superiore, ha già identificato dieci siti per i propri progetti, così da arrivare a breve a un surplus energetico; quest’ultimo, poi, dovrebbe essere sfruttato con tutta probabilità in favore dell’industria del nickel.