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Comuni Ricicloni 2015, c’è un campione in ogni regione

Crescono i comuni italiani campioni nella raccolta differenziata: il primato va al nord est ma i comuni virtuosi aumentano anche al centro sud

Comuni Ricicloni 2015, c’è un campione in ogni regione

 

(Rinnovabili.it) – Oggi esistono in Italia 356 Comuni ‘Rifiuti free’, ovvero realtà dove le buone pratiche hanno portato alla produzione di meno di 75 chili di spazzatura indifferenziata pro capite l’anno. Sono queste eccellenze a farla da padrone nella nuova edizione di Comuni Ricicloni 2015, il report annuale con cui Legambiente scandaglia gli enti locali e le loro buone pratiche (o meno) sul fronte del riciclo e della differenziata. E quest’anno i comuni Ricicloni sono ben 192 in più rispetto alla scorsa edizione, e sebbene l’analisi regionale premi ancora una volta il Nord Est, dalle pagine del report emerge un dato su tutti: c’è un campione del riciclo in ogni Regione. Sostanziosa peraltro si sta dimostrando la crescita delle località del Centro-Sud, in particolare nelle Marche e in Campania.

 

“I 356 comuni ‘Rifiuti free’ – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – rappresentano l’eccellenza nell’eccellenza. Sono quelli che oltre a essere ricicloni, nel corso del 2014 hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui (e quella europea 510). Risultati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso”.

 

Tra i vincitori di questa edizione 2015, svetta Parma primo comune con 200 mila abitanti ad aver superato il 65% di differenziata una produzione di rifiuti pro capite del 9%. Buone pratiche da premiare anche quelle che hanno scelto di puntare sull’innovazione dal basso come il “compostaggio di comunità” di comuni come Seborga (Liguria) o Cuccaro Vetere (Campania), così come su impianti innovativi di digestione anaerobica che precedono gli impianti di compostaggio della frazione organica. Oppure l’Adriatica Green Power (nelle Marche), capace di cominciare a dare una valenza economica all’economia del “riuso”, in questo caso degli elettrodomestici.

 

“La prima novità della classifica di quest’anno – ricorda Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente che ha coordinato la giuria – sono le nuove acquisizioni, i nuovi ricicloni, in gran parte marchigiani e campani. Mentre il Piemonte e la Lombardia (con l’eccezione del mantovano) si sono fermate, metà virtuose e metà no. Parma è il primo capoluogo importante a divenire riciclone, mentre Milano va segnalata quale prima città oltre il milione di abitanti ad aver superato la soglia del 50% dei rifiuti a riciclo”.

 

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Durante la premiazione di Comuni Ricicloni 2015, Legambiente ha lanciato il Manifesto dei 1.500 comuni e dei cittadini ricicloni, per un’Italia rifiuti free e per un’economia circolare made in Italy

(https://www.legambiente.it/manifesto-italia-rifiuti-free). Dieci proposte per un’Italia libera dall’emergenza rifiuti, perché capace di lasciarsi alle spalle le croniche emergenze e i conseguenti disastri ambientali grazie alle sempre più numerose esperienze di gestione sostenibile.