Venti Stati e Regioni hanno fissato precisi obiettivi taglio delle emissioni. L’occasione? Quella dettata dal vertice in corso a Parigi, che mira a indagare le modalità dei governi sub-nazionali per affrontare il cambiamento climatico
(Rinnovabili.it) – Mentre i grandi del Pianeta prendono tempo e cercano di trovare un accordo sul climate change che soddisfi tutte le parti, i piccoli si danno da fare, pronti ad assumersi impegni climatici ambiziosi. Il Compact of States and Regions, piattaforma lanciata lo scorso settembre per riunire più i governi locali nella lotta contro il surriscaldamento globale, si è data appuntamento al Summit mondiale ‘Clima e Territori’ a Lione per presentare i propri obiettivi, sia sul fronte del taglio delle emissioni che su quello dello sviluppo delle energie rinnovabili.
All’appello hanno risposto ben venti governi sub nazionali, dalla California alla Scozia, da Rio de Janeiro alla Lombardia, da New York al South Australia. Città, Stati e regioni impegnate da tempo nella battaglia contro il climate change attraverso strumenti come il trasporto pubblico o la gestione dei rifiuti. “Si sta creando una nuova realtà per il mondo”, ha commentato dal vertice Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’UNFCCC. “Si sta rendendo possibile spostarci verso una società a basse emissioni di carbonio”. Gli obiettivi, che spaziano dalla decarbonizzazione entro il 2060 a un alimentazione energetica al 100% rinnovabile, saranno messi in chiaro dall’ONU nel portale di Nazca.
Great momentum for #COP21 at #WSCT: 20 #StatesandRegions representing $8.3 trillion in GDP commit to #climateaction https://t.co/BL7jLi9vkV
— Christiana Figueres (@CFigueres) 2 Luglio 2015
“L’appuntamento di Lione – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi – rappresenta anche un’occasione di incontro delle reti per il monitoraggio, rinnovo e rilancio degli impegni congiuntamente sottoscritti. Si tratta di un evento chiave nell’agenda 2015 per il clima – ha proseguito Terzi – poiché è il luogo di discussione dal quale scaturisce la posizione di tutti gli attori sub-nazionali attivi nella lotta al cambiamento climatico da trasferire alla COP21, la XXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC)”. Il summit ha anche un altro importante obiettivo: porre le basi per il riconoscimento del ruolo degli attori non-statali alla Conferenza delle Parti di Parigi. “Il processo di riconoscimento, che è attualmente in corso, – ha concluso Terzi – potrà trovare maturare alla COP21 di Parigi ove si prevede il coinvolgimento formale nelle politiche internazionali sul clima da parte delle regioni e delle città, non solo degli Stati”.