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R:Dal Governo Nessun taglio, nessun tetto, nessuno stop allo sviluppo del settore produttivo è stato mai previsto – prosegue il ministro – quanto piuttosto il potenziamento e la razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia, diminuendo gli oneri indiretti legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione, alla connessione, all’esercizio) e soprattutto eliminando l’effetto delle speculazioni finanziare che hanno approfittato del settore. Si apre dunque una nuova stagione per l’energia pulita”.
Romani sottolinea inoltre che “il decreto è in linea con il nostro obiettivo energetico nazionale: ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini che oggi si attesta a circa +30% rispetto agli altri paesi europei. Intendiamo raggiungerlo prima di tutto diversificando il nostro mix energetico, promuovendo quindi la produzione da fonti rinnovabili ed il ritorno al nucleare. Un obiettivo non può prescindere dall’altro. Siamo un paese manifatturiero e non possiamo consentire che le nostre aziende si presentino sui mercati internazionali gravati del peso del costo energetico eccessivo rispetto ai competitor” conclude Romani.
P:Il sistema del futuro quindi consentirà all’Italia di restare saldamente dentro il settore delle rinnovabili, dando una prospettiva di sviluppo alle migliaia di aziende e alle decine di migliaia di lavoratori che operano nella filiera e assicurando un ruolo di protagonista al nostro paese anche nella ricerca che in questo campo sta facendo continui progressi con una prospettiva di riduzione del costo/chilowat che nel futuro potrà rendere queste fonti competitive rispetto ai combustibili fossili.

G:”Oggi e’ stata fatta l’azione piu’ favorevole per il mondo agricolo degli ultimi decenni con il decreto legislativo sulle energie rinnovabili”. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan cosi’ ha commentato il nuovo provvedimento del Governo.

”L’Italia – ha spiegato il Ministro – ha deciso di rispettare gli impegni internazionali e quindi di destinare risorse per l’incentivazione delle fonti di energia alternative e rinnovabili. Il successo derivera’ da un mix: un tot di nucleare, un tot di rinnovabili e un tot di energie tradizionali. All’interno delle rinnovabili c’e’ un ulteriore mix. Le pale eoliche certamente sono un problema per tanti nostri paesaggi, quindi, ci sara’ piu’ energia fotovoltaica, idroelettrica e da biomasse. Il governo ha deciso che l’Italia si atterra’ ai patti europei dando incentivi alle rinnovabili. Quella che oggi abbiamo fatto e’ una modulazione. Questo modestamente e’ un decisivo contributo del mio Ministero e gli incentivi andranno in buona parte agli agricoltori. Non permetteremo i grandi campi fotovoltaici che sono una bestemmia dal punto di vista paesaggistico ed un insulto all’agricoltura, visto che sottraggono grandi superfici. Ora, il metro per dare un reddito agli agricoltori sara’ quello di permettere di installare impianti che producano al massimo un megawatt e non occupino piu’ del 10% della superficie agricola. I pannelli fotovoltaici, inoltre, dovranno essere posti a due chilometri di distanza uno dall’altro”. ”Prima l’Italia – ha aggiunto Galan – incentivava le fonti rinnovabili, ma i benefici non andavano al Paese. Si tratta dei soldi dei cittadini italiani che prima andavano principalmente ai fondi internazionali o alle multinazionali.

Adesso, invece, questi fondi andranno in buona misura agli agricoltori con possibilita’ fortissime di incremento del reddito. Gli agricoltori, dunque, hanno di fronte un’opportunita’ che va colta senza indugi”.