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Interconnessione Italia-Balcani: opera inutile?

Girotto: “Con la situazione di over capacity della produzione  e la riduzione dei consumi di energia elettrica nella quale ci troviamo è giusto costruire ancora grandi impianti di produzione e interconnessioni elettriche?”

P(Rinnovabili.it) – “Apprendiamo con stupore l’impegno del Governo a realizzare l‘interconnessione con il Montenegro. Le dichiarazioni del Sottosegretario De Vincenti mostrano chiaramente che l’Italia non ha una strategia energetica”. Così il senatore Gianni Girotto (M5S) commenta le ultime dichiarazioni fornite in occasione della presentazione a Bruxelles dell’accordo di partenariato energetico con la Serbia. Al termine del Consiglio Energia, infatti, De Vincenti ha spiegato come l’interconnessione tra l’Italia e il Montenegro non sia “strettamente legata” all’accordo con la Serbia perché “ha un rilievo generale nei confronti dell’area balcanica” e come sia “uno dei progetti d’interesse comune europeo”.

Il piano italiano è quello  realizzare una nuova interconnessione con il Montenegro realizzando un doppio collegamento elettrico per una potenza di 1 GW e uno sviluppo complessivo di circa 420 km. La parte di competenza italiana  come si legge nel documento depositato alla CAmera dal sottosegretario lo scorso gennaio è costituita da un tratto terrestre di circa 15 km e da un tratto sottomarino di circa 77 km fino al confine delle acque territoriali. Il progetto – ricordava allora de Vincenti – corrisponde alla strategia europea e nazionale volta a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti attraverso investimenti sulle reti di interconnessione elettrica, favorendo lo sviluppo del mercato nei Paesi della Comunità dell’energia – Serbia e di Bosnia – Herzegovina – e la loro integrazione nel mercato interno dell’energia. L’interconnessione prevederà “certamente un flusso dal Montenegro e dall’area balcanica verso l’Italia, ma può anche essere invertito”, ha spiegato ieri De Vincenti.

 

Tuttavia il progetto non smette di preoccupare. “Con la situazione di over capacity della produzione – aggiunge Girotto – e la riduzione dei consumi di energia elettrica nella quale ci troviamo pensiamo seriamente che sia giusto costruire ancora grandi impianti di produzione e interconnessioni elettriche? Tanto più se a pagare saranno direttamente i cittadini nella bolletta elettrica che Renzi ha provato a ridurre massacrando il settore della generazione distribuita? Ricordiamo che la legislazione italiana prevede ingenti incentivi per chi produrrà energia elettrica in Serbia”. “Si rende necessario non sciupare le nostre risorse per opere inutili ma investire concretamente nelle sicurezza energetica tramite politiche di unione energetica e interventi rivolti alla sostenibilità e all’occupazione che solamente un sistema energetico innovativo, decentrato, rinnovabile ed efficiente può sopportare”.