Quali virtuosità si nascondono nella filiera degli oli usati? Viscolube lo spiega ai Comuni della Sicilia in un seminario sul Green Public Procurement
(Rinnovabili.it) – Gli oli usati e la loro gestione da parte degli Enti locali. È il tema del primo seminario informativo per gli Enti locali, che si è tenuto questa mattina a Siracusa.
L’evento è organizzato da Viscolube, l’azienda italiana del sistema COOU (il consorzio obbligatorio degli oli usati) leader in Europa nella riraffinazione degli oli esausti, insieme ad Anci-Ancitel Energia e Ambiente. l’incontro aveva lo scopo di suggerire come trasformare le amministrazioni locali in protagonisti dell’economia circolare, che trasforma i rifiuti in risorse per far fronte agli obiettivi sempre più ambiziosi dettati dalle direttive Europee.
Il seminario ha illustrato agli amministratori locali i vantaggi derivanti dall’acquisto di olio lubrificante formulato con basi rigenerate: non un rifiuto ma un prodotto green, da utilizzare nel trasporto pubblico, negli automezzi dedicati al servizio di igiene urbana e al trasporto scolastico. In altre parole, un’ottima opportunità per diffondere la cultura ambientale dei consumi.
L’incontro si è concluso con la presentazione ufficiale dei Comuni siciliani che hanno fatto da apripista, firmando il protocollo di intesa: Siracusa, Ferla, Avola e Floridia, cui si aggiungerà quello di Melilli.
Le Amministrazioni Comunali e le aziende di servizi pubblici intervenute sono state coinvolte in una tavola rotonda, finalizzata alla discussione e alla condivisione di un protocollo di intesa per l’adozione di un “bando di gara tipo” per l’acquisto di prodotti “verdi” in applicazione dei Green Public Procurement. Fine ultimo è stato quello di rendere i Comuni e le aziende centri propulsori di buone pratiche ambientali, partendo dall’utilizzo di prodotti più sostenibili, come l’olio rigenerato, in vista del raggiungimento di obiettivi ambiziosi: ridurre l’emissione di sostanze inquinanti che impattano sugli ecosistemi e il livello di emissioni di CO2, ma anche diminuire l’importazione di risorse provenienti da combustibili fossili, come il petrolio, in favore di una economia a maggior tasso di sostenibilità.