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Compagnie fossili infiltrate nelle rinnovabili europee?

Le compagnie fossili hanno la maggioranza nei cda delle lobby rinnovabili, diventate il cavallo di Troia per fermare la crescita delle energie pulite

Compagnie fossili infiltrate nelle rinnovabili europee-

 

(Rinnovabili.it) – Le più importanti compagnie nel settore dei combustibili fossili hanno utilizzato il loro potere finanziario per prendere il controllo delle principali lobby energetiche rinnovabili in Europa, allo scopo di rallentare la transizione del continente all’energia pulita. Sono i risultati di un’inchiesta shock del Guardian, che ha contattato per conferma diversi esperti del settore.

Dentro ci sarebbero tutti, da Total a Iberdrola, da E.On ad Enel. Insieme sarebbero riuscite a conquistare una posizione dominante in organizzazioni come la European Wind Energy Association (EWEA) e la European Photovoltaic Industry Association (EPIA). I loro rappresentanti, adesso, costituirebbero la maggioranza in entrambi i consigli di amministrazione.

 

«Uno dei vantaggi che le fossili hanno ancora, rispetto alle rinnovabili, è il capitale», ha detto alla testata inglese l’eurodeputato dei Verdi Bas Eickhout, parlando di «strategia familiare» con cui le compagnie fossili tenterebbero di riappropriarsi dell’influenza perduta.

Per far saltare la cassaforte delle rinnovabili, secondo il Guardian serve il grimaldello del gas. Con emissioni che valgono circa la metà di quelle del carbone, il gas naturale è stato etichettato come ponte verso un futuro low carbon. Lo stesso Obama, per giustificare il fracking, ha utilizzato questa retorica. Nel lasso di tempo da qui al 2030, il gas potrebbe fornire una soluzione flessibile di back-up per le energie rinnovabili.

Ma uno studio dell’Institute for Sustainable Resources, pubblicato a pochi giorni fa su Nature, sostiene che la stragrande maggioranza dei combustibili fossili – gas compreso – dovrà rimanere sottoterra se vogliamo evitare gli effetti più pericolosi del cambiamento climatico.

 

«Si tratta di una scelta chiara, che dev’essere fatta – ha detto Wendel Trio, direttore di Climate Action Network Europe – Mettere il gas allo stesso livello delle rinnovabili rischia di spostare gli investimenti da queste a quello», con evidenti conseguenze sulle emissioni di CO2.

Da rilevanti per il sistema, le energie rinnovabili stanno oggi assumendo una posizione dominante. Ecco perché le grandi aziende avrebbero scelto di agire secondo la massima “se non puoi batterli, unisciti a loro”. Il tal modo, lo sprint può essere adeguatamente frenato dall’interno, permettendo alle compagnie fossili di sopravvivere nel mercato.

 

Secondo il Guardian, il risultato forse più sorprendente della presunta penetrazione dei colossi del fossile nel settore delle energie pulite, è stata «la sua apparente capacità di influenzare la posizione dei gruppi commerciali rinnovabili sugli obiettivi del Pacchetto Clima-Energia 2030. EWEA, ad esempio, in precedenza aveva sostenuto una quota del 45% energie rinnovabili nel mix energetico europeo entro il 2030. Ma quando il problema è diventato di stretta attualità, lo scorso anno, i rappresentanti di tutte le principali imprese che compongono il board – a parte Alstom – hanno sostenuto un obiettivo superiore al 30%, con Iberdrola, Enel e altre utilities che spingevano per non chiedere alcun obiettivo vincolante.

Anche nel cda di EPIA, riporta il Guardian, ci sono state infiltrazioni: cinque degli otto membri ora rappresenterebbero gli interessi di gruppi come Enel, Dupont, e Wacker Chemie.

La strategia di EWEA, secondo una fonte interpellata da Guardian, sul versante del gas sarebbe quella di affossare il carbone, e, naturalmente, di “greenwash”. Sul fronte delle energie rinnovabili, sarebbe invece quella di collaborare con le grandi imprese piuttosto che i piccoli player e le ONG (come invece succedeva in passato), così da conquistare una platea più grande, più conservatrice e più potente.

 

La risposta dell’associazione è arrivata a stretto giro, pubblicata sul proprio sito web. Eccone alcuni estratti:

I membri di EWEA sono attivi a tutti i livelli del settore energetico e, come tali, punti di vista diversi sulla integrazione delle energie rinnovabili e del loro rapporto con il gas sono inevitabili.

Sul Pacchetto Clima-Energia 2030, EWEA ha spinto per un ambizioso target vincolante del 30% a livello nazionale. Non solo era questo un obiettivo determinato, ma era anche una progressione logica e realistica dall’obiettivo del 20% per il 2020.

 

Anche l’EPIA non ha perso tempo per dare la sua versione, di cui pubblichiamo le conclusioni:

Per quanto riguarda i membri del board, sono eletti da tutti i soci  EPIA per rappresentare le esigenze del settore solare in Europa. Il nostro consiglio di amministrazione è espressione della volontà dei soci, ed essi lo hanno scelto legittimamente.