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OSE, in Spagna il consumo di suolo è aumentato del 52% in 20 anni

Il costante aumento di aree artificiali sta mettendo a rischio la biodiversità del paese, allontando il raggiungimento degli obiettivi Ue in fatto di salvaguardia del territorio

(Rinnovabili.it) – Aumentano in Spagna le aree artificiali, a discapito di quelle naturali e delle biodiversità. Una crescita del 52% in 20 anni secondo quanto riportato nel documento *Biodiversidad en España. Base de la sostenibilidad ante el cambio global* pubblicato dall’Osservatorio della Sostenibilità della Spagna (OSE) in cui vengono evidenziati i cambi di uso del suolo come grave minaccia per le biodiversità in conseguenza anche al cambiamento climatico, che genera un sempre maggior numero di incendi mettendo a dura prova la sopravvivenza delle specie autoctone e la proliferazione di quelle invasive, anche aliene, oltre all’uso non sostenibile delle risorse e all’inquinamento.
“Le aree artificiali (comprese le aree commerciali e industriali, porti, aeroporti, il discontinuo tessuto urbano, cantieri, ecc), sono aumentate di 3,37 ettari all’ora dal 2000 fino al 2006”, ha detto Luis M. Jiménez Herrero, direttore esecutivo dell’OSE in occasione della presentazione presso la sede del Ministero dell’Ambiente e degli Affari rurali e marine (MARM).
La relazione rileva inoltre che tra il 1987 e il 2006 le aree artificiali sono aumentate del 51,9%: nel 1987 occupavano l’1,3% del territorio, nel 2000 hanno rappresentato rispettivamente l’1,7% e il 2,0% nel 2006.
Inoltre, il 20% delle nuove aree artificiali sono state costruite su foresta, macchia e prati ma all’artificialità del suolo si vanno ad aggiungere l’agricoltura intensiva e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto come forme di cambio di uso del suolo.

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