Un mix energetico che lascerà largo spazio allo sfruttamento delle fonti alternative provvedendo al contempo alla ristrutturazione e all'adeguamento delle reti di trasmissione. Le previsioni del DECC guardano ad un "green future"
(Rinnovabili.it) – Le fonti rinnovabili potrebbero garantire al Regno Unito il 35% della capacità di generazione da qui al 2030. La valutazione, effettuata dal Dipartimento di Energia e Cambiamenti Climatici (DECC), si basa però sulla necessità di migliorare e di aggiornare le connessioni di rete attraverso una pianificazione studiata ad hoc. Per questo il DECC ha pubblicato venerdì una valutazione sui costi da attribuire alla rivisitazione e ristrutturazione delle interconnessioni calcolando le potenzialità di una vasta gamma di tecnologie per la generazione di energia da fonte alternativa.
All’interno dello scenario ipotizzato più di 197mila GWh di elettricità potrebbero essere prodotti attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili nel 2020 e passare a 424mila GWh nel 2030, con un aumento di quasi dieci volte rispetto ai 50mila GWh prodotti lo scorso anno.
Il piano legislativo, la disponibilità di terreni, il bisogno di manodopera qualificata e di attrezzature, di materiali e di combustibili, così come del resto la connessione alla rete influenzeranno sicuramente lo sviluppo della produzione di energia _low carbon_ e previsioni più conservatrici parlano di un aumento della capacità di generazione green da calcolare tra il 20 e il 25%, vale a dire un produzione di circa 105mila-137mila GWh al 2020 e 22mila-290mila GWh al 2030, con alto rendimento da parte dei *parchi eolici*, sia onshore che offshore, che passeranno rispettivamente ad una potenza istallata di 41 e 17,3 GW entro il 2030.
Dal *solare*, visti anche i recenti tagli al _feed in tariff_ è attesa una capacità istallata di 16,6 GW al 2030, con importanti percentuali di generazione proveniente dal settore dello sfruttamento del *moto marino*, in particolare per quanto concerne la potenza delle maree, che prevede un aumento di ulteriori 4 GW di capacità istallata al 2030; un piccolo contributo è altresì previsto dalla *geotermia*.