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In Brasile offerte record per il fotovoltaico

Un’asta governativa ha portato alla stipula di 31 contratti per la realizzazione di grandi impianti solari. Il Brasile entra con forza nel settore del fotovoltaico

In Brasile offerte record per il fotovoltaico(Rinnovabili.it) – Il Brasile entra per la prima volta, ma prepotentemente, nel settore del fotovoltaico, anche nel tentativo di sfruttare la siccità in qualche modo. Venerdì sono stati firmati 31 contratti per la costruzione di grandi impianti ad energia solare, che dovranno servire a diversificare le fonti di generazione energetica del gigante sudamericano. Le compagnie che, vincendo un’asta, hanno concluso gli accordi con Aneel, il regolatore brasiliano per l’energia, investiranno 4.1 miliardi di reais (circa 1.5 miliardi di euro) e cominceranno a rifornire la rete nazionale nel 2017. I 31 maxi impianti, primo progetto di larga scala inaugurato dal governo, avranno una capacità totale installata di 1048 megawatt.

 

L’asta per aggiudicarsi le concessioni è durata più di otto ore. Il prezzo finale per l’energia solare è stato stabilito attorno ai 220 reais (70 euro) per megawattora, contro gli iniziali 262 (85 euro). Uno sconto del 18 per cento che fa contento il governo, pronto a giubilare per l’ottenimento di «uno dei prezzi più bassi per l’energia solare nel mondo».

Si è potuto ridurre i costi per la grande disponibilità della fonte, il sole, in uno Stato dal clima tropicale, irraggiato quasi costantemente. Inoltre, molti “solar parks” troveranno posto in zone dove sorgono già delle fattorie eoliche, così da ridurre la spesa degli sviluppatori per la terra e la rete di trasmissione.

 

Finora il solare era stato snobbato dalle aste governative, perché si mettevano in competizione sviluppatori di questa tecnologia con concorrenti specializzati in eolico e idroelettrico. Questi ultimi possono permettersi di abbassare ulteriormente il prezzo dell’energia, e fino ad oggi avevano messo fuori gioco i promotori del fotovoltaico. La volontà del governo di diversificare, però, li ha riabilitati, anche nel tentativo di spronare una industria locale che ha delle potenzialità. Dare una spinta a questo settore, nei piani dell’esecutivo, servirà a ridurre i prezzi degli impianti nel futuro, quando saranno diventati competitivi.

Sta accadendo per l’eolico, che non partecipa ad aste dedicate, ma sfida con successo il carbone e il gas naturale, proponendo prezzi per megawattora più appetibili delle fonti fossili.

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