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Rinnovabili, la chiave sostenibile del progresso indiano

Ampliare l’accesso all’energia non costituirebbe un grave impatto nell’immediato. Per rendere il processo sostenibile in futuro bisogna però investire nelle rinnovabili

Rinnovabili la chiave sostenibile del progresso indiano.(Rinnovabili.it) – Per soddisfare la crescente domanda di energia nei Paesi più poveri sarà opportuno fin da subito scegliere le rinnovabili. Questo perché oltre di un miliardo di persone, oggi, non ha accesso all’elettricità, e si teme che una volta connesse alle reti consumeranno e produrranno emissioni che si aggiungeranno a quelle che già oggi provocano il riscaldamento globale. L’inquinamento così non potrà mai diminuire, o meglio non potrà diminuire sensibilmente perché ci sarà sempre un Paese che per far fronte ai bisogni dei più poveri, dovrà aumentare la produzione di energia. Secondo Nature Climate Change, tuttavia, potrebbe non essere del tutto vero. Un nuovo paper pubblicato sulla rivista, che si concentra sul caso dell’India (dove sono 400 milioni le persone non connesse alla rete), sostiene infatti che ampliare l’accesso all’energia non è per forza in conflitto con gli sforzi nella mitigazione del cambiamento climatico. Il motivo è semplice: la domanda delle fasce di popolazione che ancora non possono utilizzare l’energia elettrica non sarebbe tanto alta.

 

Lo studio sostiene che varrebbe soltanto un 3-4% della crescita di gas serra emessi in India negli scorsi 30 anni. Le emissioni derivanti dall’uso diretto e indiretto di elettricità di oltre 650 milioni di persone connesse dal 1981 ad oggi, conta per l’11-25% della crescita totale della CO2 indiana. Non vuol dire – mettono le mani avanti i redattori della ricerca – che anche i Paesi meno sviluppati non debbano cercare al più presto forme di produzione dell’energia sostenibili. Ma soltanto che le persone più povere del mondo utilizzerebbero talmente poche risorse, appena connesse alla rete, che per un certo tempo non avrebbero praticamente impatto sul totale. Infatti i dati dicono che una famiglia media in India consuma un decimo dell’energia rispetto a quella americana.

 

Certo, tutto questo cambierà una volta che la nazione diventerà più benestante ed elettrificata. I cittadini vorranno acquistare più oggetti, elettrodomestici, utilizzare più energia. Ecco perché è importante aiutare le economie emergenti a mettersi in riga già da ora. Narendra Modi, il primo ministro indiano, sembra aver abbracciato la causa del solare e dell’idroelettrico, anche se con alcune contraddizioni. Il costo ambientale dei maxiprogetti che ha in mente non è affatto tenuto in conto, e le leggi indiane a tutela della biodiversità stanno cadendo come birilli da quando è stato eletto Modi.

La sfida sarà trovare la giusta formula per questi progetti, in modo da costituire un beneficio per la popolazione senza scorticare l’ambiente.