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Clima e qualità dell’aria. Coppola: ‘dobbiamo agire ora’

A Bologna la conferenza "Il cambiamento climatico: le strategie locali e regionali in materia e il loro contributo a una migliore qualità dell'aria"

Veneto“Il cambiamento climatico è una delle più gravi minacce per le regioni europee, come d’altronde per il mondo intero. E’ parte del nostro presente, ma lo sarà soprattutto del nostro futuro. Dobbiamo agire ora”. Lo ha detto l’assessore regionale del Veneto Marialuisa Coppola, aprendo a Bologna la conferenza “Il cambiamento climatico: le strategie locali e regionali in materia e il loro contributo a una migliore qualità dell’aria”, nella sua veste di presidente della Commissione ENVE del Comitato delle Regioni d’Europa, incarico a cui è stata eletta lo scorso aprile a Bruxelles. La Commissione ENVE si occupa delle politiche relative ad ambiente, energia e cambiamenti climatici.

 

“Agendo sul cambiamento climatico – ha sottolineato l’assessore Coppola – possiamo migliorare la qualità dell’aria dei nostri territori. Agendo sulla qualità dell’aria, possiamo contribuire a diminuire gli impatti del cambiamento climatico. Ci sono regioni e città che vanno al di là di ciò che è prescritto dalla legislazione, diventando veri e propri leader sul fronte del clima. Queste realtà locali, diventate pioniere nella lotta al cambiamento climatico, sono un esempio per tutti. Lavorano per migliorare la qualità della vita, integrando ad esempio la mobilità urbana e la pianificazione territoriale, promuovendo forme di trasporto sostenibili, concetti logistici innovativi o ottimizzando il riscaldamento degli edifici. Progetti esemplari sono stati adottati anche per migliorare la biodiversità nelle città attraverso parchi o spazi verdi”.

 

I dati sul fronte del clima sono allarmanti – ha detto la presidente della Commissione ENVE – soprattutto per l’incapacità della comunità internazionale di accordarsi su misure efficaci a contenere il riscaldamento globale. Altrettanto preoccupanti sono i dati sull’inquinamento dell’aria, che hanno gravi conseguenze sulla salute della popolazione. Secondo un resoconto della Commissione europea, nel 2010 si sono contati oltre 400 mila casi di mortalità prematura annuale e il 62% dell’area dell’Unione Europea era esposta ad eutrofizzazione. A ciò vanno aggiunti i danni economici derivanti dai 15 miliardi di giornate lavorative perse.

 

“Inquinamento dell’aria e cambiamento climatico – ha concluso – sono due facce della stessa medaglia e richiedono un’azione immediata. In questa direzione istituzioni europee e Regioni si sono da tempo mobilitate con norme, piani e programmi che riguardano la qualità dell’aria, l’energia e il clima”.