Unendo i rifiuti della lavorazione di peperoni e pomodori al letame un impianto per la produzione di metano aumenta notevolmente la produzione di biogas, rispettivamente del +44% e del +41%
(Rinnovabili.it) – Iresti di peperoni e pomodori aumentano notevolmente la produzione di biogas. Si apre con questa affermazione lo studio di un gruppo di ricercatori del Politecnico di Valencia che hanno scoperto un’interessante novità: gli scarti dei peperoni aumentano del 44% la produzione di metano, mentre quelli del pomodoro del 41% rispetto a quanto ottenuto esclusivamente dal trattamento di letame.
I ricercatori fino ad oggi hanno ottenuto i risultati evidenziati procedendo mediante test di laboratorio in vitro, combinando liquami provenienti dagli allevamenti dei suini con sottoprodotti agricoli (rifiuti di peperoni, pomodori, pesche e kaki) per valutarne il potenziale di produzione di biogas nell’arco di un anno cercando di trovare la combinazione ideale.
Il progetto sta cercando di portare avanti una valida alternativa sostenibile per la produzione di metano che garantisca anche lo smaltimento dei liquami degli allevamenti. “I liquami animali producono energia, ma poca, e quindi non è redditizio per un agricoltore sostenere i costi di un impianto per biogas. Pertanto – ha dichiarato la ricercatrice Veronica Moset – abbiamo combinato agli escrementi vari tipi di rifiuti vegetali prodotti nell’area di Valencia dove ci sono numerosi allevamenti di suini, per aumentare il livello del metano e quindi la produzione redditizia del gas” con la previsione, hanno affermato i ricercatori, di portare a scala commerciale il progetto applicandolo ad impianti centralizzati per la produzione di biogas.