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Rinnovabili, Raimondi: accrescono competitività

Gli investimenti sulle energie rinnovabili hanno importanti ricadute per la competitività del territorio sia in termini economici che per l’indotto occupazionale: per questo Regione Lombardia da anni punta con decisione su politiche che prevedano l’impiego di queste fonti anche nell’ambito termico, muovendosi però all’interno di una cornice definita essendo l’energia una materia concorrente.

Un bilancio, contenente anche alcune proposte per il governo nazionale, è stato tracciato dall’assessore regionale all’Ambiente, Reti ed Energia, Marcello Raimondi, intervenuto nel pomeriggio al convegno “Rinnovabili termiche ed efficienza energetica – politica e mercato”, che si è tenuto oggi all’università Bocconi di Milano.

“La Lombardia – ha spiegato l’assessore Raimondi – è la prima regione in Italia come numero di edifici certificati. Stiamo incontrando tutte le categorie interessate per lanciare un vero e proprio patto per la riqualificazione energetica delle nostre città e per una nuova edilizia che faccia del risparmio energetico il suo cardine”. Il primo passo per raggiungere questo obiettivo è quello dell’installazione delle pompe di calore e degli impianti solari termici. Per quanto riguarda le prime l’assessore ha spiegato che i dati sono incoraggianti.

“A seguito di recenti semplificazioni amministrative della Regione, l’installazione di pompe di calore ha subito un’impennata di oltre il 200%. Nel prossimo decennio un edificio su quattro di nuova realizzazione ne sarà dotato, mentre il rapporto sarà di uno su cinque per gli edifici ristrutturati”.

Anche gli impianti solari termici potranno avere importanti prospettive di sviluppo, grazie anche alle misure semplificatorie che sono state introdotte.

L’INTERVENTO REGIONALE NEL QUADRO NAZIONALE – L’assessore Raimondi ha però sottolineato come non si possa prescindere “dal coordinare le nostre azioni con le strategie nazionali, in modo che la promozione delle fonti rinnovabili termiche non crei ulteriori incertezze nei cittadini e negli operatori”. Un coordinamento che deve portare alla realizzazione di un quadro di riferimento chiaro per il quale l’assessore Raimondi ha avanzato alcune proposte che vanno dalla necessità di fissare gli standard minimi obbligatori per il fabbisogno energetico degli edifici alla disciplina degli impianti di teleriscaldamento.

“Occorre inoltre – ha continuato Raimondi – pensare misure di sostegno chiarendo il ruolo di ciascun livello istituzionale in modo da evitare sia la sovrapposizione degli interventi, sia la paralisi dell’azione locale. Un altro passo deve essere quello di realizzare il burden sharing, ovvero la ripartizione fra le regioni degli obiettivi del Pacchetto clima, definendo le potenzialità dei territori ed i sistemi di monitoraggio dei risultati secondo criteri condivisi sia con le Regioni, sia con le associazioni di categoria degli operatori, in modo da ottenere un quadro di riferimento certo”.

“Il dialogo – ha proseguito l’assessore – deve essere aperto anche sulle modalità di gestione e di accesso al fondo di garanzia di recente previsto a sostegno della realizzazione di reti di teleriscaldamento, evitando che il riparto tra le regioni venga fatto in base a criteri generici, che non tengano conto delle reali potenzialità di sviluppo delle diverse realtà socio-territoriali”.

“La Lombardia – ha concluso Raimondi – è pronta a raccogliere la sfida delle rinnovabili termiche e della sostenibilità, ed a collaborare col livello nazionale e con tutte le categorie interessate per raggiungere sia l’obiettivo ambientale che quello del pieno rilancio economico”.