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GME: ripensare al disegno del mercato dell’energia

Per l'ad del Gestore del Mercato Elettrico, Massimo Guarini, è necessaria ora una nuova valutazione degli strumenti adottati in questi anni

(Rinnovabili.it) – Una giornata per discutere dell’ *impatto delle rinnovabili sul disegno e sul funzionamento del mercato elettrico*, alla luce del nuovo mix energetico che il no al nucleare determinerà. La Tavola Rotonda tenutasi in occasione della presentazione della Relazione Annuale 2010 del GME (Gestore dei Mercati Energetici) ha messo in luce i driver del cambiamento a cui si andrà incontro nei prossimi anni. Se nel 2010 Certificati Verdi e Certificati Bianchi hanno registrato uno sviluppo notevole dei propri mercati (un aumento per entrambi intorno al 25% degli operatori iscritti), ora che il peso delle fonti rinnovabili nel mix produttivo destinato ad aumentare, i titoli potrebbero andare incontro a nuovi trend di crescita. Per questo motivo, ha sottolineato l’amministratore delegato del GME Massimo Guarini, è necessario “ricalibrare i meccanismi del mercato elettrico” nel suo complesso.
Per questo, come riporta l’agenzia Asca, secondo l’ad del GME, si “impone la necessità di una nuova valutazione complessiva di diversi strumenti adottati in questi anni quali: la priorità di dispacciamento, gli oneri di sbilanciamento, la capacity payment, i prezzi zonali e i mercati infragiornalieri. Sono tutti elementi che ben strutturati e calibrati possono favorire l’integrazione di quote crescenti di fonti rinnovabili”.
Un tema su cui si è trovato anche Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che intervenendo alla tavola rotonda ha preannunciato l’intenzione di introdurre un meccanismo di remunerazione della capacità produttiva – il capacity payment per l’appunto – che consenta di mettere a fattor comune tutte le informazioni rilevanti; una misura che dovrebbe permettere di scegliere dove e quanta capacita produttiva realizzare e mantenere in efficienza.