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Il Regno Unito è un cimitero di pfu: l’allarme di BusinessWaste

L’inchiesta del gestore di rifiuti ha portato alla luce un business del traffico illegale di pfu che vale 55 milioni di pezzi l’anno

pfu allarme di BusinessWaste sull'illegalità in UK(Rinnovabili.it) – Sono ancora troppi i pfu che sfuggono alla filiera del riciclo e vengono smaltiti illegalmente. Una recente inchiesta di BusinessWaste, ditta leader nella gestione dei rifiuti nel Regno Unito, ha coinvolto 825 proprietari di autorimesse e gommisti nel Paese, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora. Nonostante esistano numerosi metodi legali per disfarsi degli pneumatici fuori uso, la maggioranza delle aziende operanti nell’industria delle gomme o dei motori, ricorre a metodi non ufficiali.

 

Il 31% del campione ha, ad esempio, pensato almeno una volta di smaltire gli pneumatici illegalmente. Il 12% ha confermato di aver dato via i pfu a gestori di rifiuti non registrati. Quasi due terzi (il 65%) dei proprietari di autorimesse ha confessato invece di aver considerato, in alcuni casi proceduto, allo smaltimento illegale delle gomme usate.

Un portavoce di BusinessWaste ha detto che la tentazione di gestire illegalmente gli pneumatici fuori uso sta generando crescenti problemi a livello ambientale: sia quando si gettano le gomme ai bordi della strada, sia soprattutto quando vengono bruciate, non si fa altro che contribuire all’inquinamento della terra e dell’aria.

 

Nel Regno Unito sono 55 milioni gli pneumatici fuori uso che ogni anno vengono smaltiti illegalmente, in barba a normative e procedure di sicurezza volte al riciclo. Ma perché? Le ragioni sono, come di consueto, economiche. I costi di smaltimento scoraggiano molte ditte che, per non doverli includere nel bilancio, optano per scaricarli sull’ambiente. Specialmente se possono appoggiarsi a qualcuno che si offre di fare il lavoro sporco per quattro soldi, o addirittura per niente.

Le gomme così trafficate finiscono di solito in mano a persone senza scrupoli, che le spediscono nei Paesi in via di sviluppo, dove il controllo sull’inquinamento e la gestione dei rifiuti è meno stringente. In questi luoghi, oltre la metà dei pfu viene adoperata come combustibile.

Chi ci perde è tutta la filiera del riciclo, che viene privata di materia indispensabile alla creazione di nuovi prodotti. Senza contare le ricadute ambientali, che nel terzo mondo sono causa di malattie e mortalità su larga scala.