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Arriva dall’Australia il doppio record mondiale per il fotovoltaico

Con l’impiego di uno speciale laser ad alta potenza un team dell’University of New South Wales manda in soffitta il vecchio primato mondiale per le celle solari in silicio cristallino

(Rinnovabili.it) – Doppio record mondiale per i ricercatori australiani della _University of New South Wales._ Nel tentativo di migliorare le prestazioni del fotovoltaico, gli scienziati sono riusciti a mettere a punto una nuova tecnologia in grado d’offrire un sostanziale guadagno d’efficienza al minimo costo aggiuntivo e spodestare il precedente record solare per celle in silicio cristallino (18,9%). Il merito va al processo laser brevettato con cui i ricercatori del *Photovoltaics Technology Transfer Team* in collaborazione con la società Centrotherm, hanno potuto raggiungere prima un 19,3% di efficienza di conversione a maggio di quest’anno passato ora a *19,4%*.
Un aumento dell’1,4% in realtà potrebbe non sembrare molto ma come spiega Dott. Matt Edwards, Program Manager del team, “può assicurare *un risparmio nell’ordine di 100 milioni di dollari l’anno*, nei profitti di una grande produttrice”. A rendere eccitante il lavoro è soprattutto la consapevolezza di aver infranto un primato senza esser dovuti ricorrere a particolari attrezzature e materiali; in altre parole aver compiuto un progresso senza esorbitanti costi aggiuntivi. “L’aspetto interessante di questi record è l’aver raggiunto questi risultati in tempi brevi, utilizzando un wafer di silicio e attrezzature leggermente modificate ma assolutamente in linea con gli standard industriali”.

Nel dettaglio è stato impiegato un processo laser con emettitore selettivo _(Laser Doped Selective Emitter – LDSE)_ nel quale viene drogata, ad alte concentrazioni, solamente l’area a contatto con gli elettrodi. Attraverso una tecnica di placcatura a luce indotta vengono creati contatti metallici ultra sottili sulla superficie delle celle, lasciando così un’area maggiore esposta alla luce, e di conseguenza, ottenendo una potenza maggiore. Il processo è già utilizzato in alcune produzioni pilota presso diverse strutture ma Edwards ha confidato che il gruppo è già al lavoro su una nuova tecnologia LDSE a doppio lato (D-LDSE), per ottimizzare sia la superficie anteriore che quella posteriore di una cella e raggiungere così un’efficienza del 22%.

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