La pubblicazione del V Rapporto IPCC ha portato il Ministro Galletti ad affermare nuovamente la necessità di una politica più attenta all'ambiente
(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato ieri il V Rapporto IPCC “Cambiamenti climatici 2014: impatti, adattamento e vulnerabilità”. Il bilancio è nefasto: il cambiamento climatico e l’aumento della temperatura oltre ai danni ambientali ed economici saranno la causa di guerre e carestie.
Appresi i dati commentati a Yokohama anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha espresso la propria opinione: “I dati del quinto rapporto IPCC confermano ciò di cui ormai siamo tutti consapevoli. Il surriscaldamento del pianeta sta causando mutamenti climatici già in atto con costi gravissimi attuali e ancora maggiori in proiezione futura”. Questo il commento del Ministro a seguito dell’affermazione circa l’inasprimento della violenza degli eventi che si sta verificando anche in Italia. Frane, alluvioni e esondazioni quest’anno hanno flagellato la nostra penisola con ingenti danni e perdite di vite umane e proprio per questa ragione le decisioni politiche di salvaguardia degli equilibri naturale anche in favore dell’aumento della sicurezza per la popolazione non può più attendere.
“Sul fronte nazionale occorre proseguire e intensificare le politiche di riduzione delle emissioni e incremento dell’efficienza energetica, ma occorre anche investire subito e per un lungo periodo in quelle opere infrastrutturali necessarie per mettere in sicurezza un territorio che nei prossimi anni dovrà affrontare eventi metereologici violenti. Il piano di interventi per il dissesto idrogeologico va attuato e i fondi a disposizione vanno spesi prestissimo e bene. Su questi temi l’impegno del governo è massimo.
Ma c’è un fronte internazionale aperto e più complesso, che è poi quello su cui si gioca la sfida globale dei cambiamenti climatici. Solo quell’intesa che finora è mancata per una riduzione delle emissioni che coinvolga tutti i grandi “emettitori” di CO2 potrà arginare il surriscaldamento globale. Se Cina e India, le cui emissioni sono in grande crescita, se gli Stati Uniti, che non hanno sottoscritto Kyoto, se il Giappone, che abbandonando l’opzione nucleare tornerà ai combustibili fossili, non saranno tutti parte di un accordo globale nessuna efficace strategia di contrasto ai cambiamenti climatici potrà essere efficace” .