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AQUALITY monitora e analizza l’acqua inquinata

Il nuovo dispositivo con lettore ottico-ultrasonico AQUALITY riesce ad individuare la presenza di batteri nell'acqua permettendo interventi ad hoc

Progetto Ue AQUALITY(Rinnovabili.it) – Per aumentare la sicurezza e la qualità dell’acqua una buona soluzione consiste nel rilevamento dei batteri per la loro eliminazione. Ogni giorno tonnellate di liquami finiscono nei laghi, nei fiumi e nei mari inquinando e danneggiando la popolazione, situazione che va controllata se si vogliono evitare danni ambientali e alla salute umana.

Per questo un team di ricercatori europei si è impegnato in un progetto che è riuscito a sviluppare un innovativo metodo che potrebbe contribuire a combattere le malattie e le complicazioni derivanti dalla cattiva qualità dell’acqua. Il nuovo dispositivo è in grado di individuare i batteri monitorando in tempo reale lo stato di salute della risorsa e la qualità degli scarichi industriali che finiscono nei corsi d’acqua utilizzando un lettore ottico-ultrasonico e un kit diagnostico in grado di individuare la quantità di lipidi.

L’iniziativa, nata nel 2011, è stata battezzata AQUALITY e ha ricevuto l’appoggio finanziario del Settimo programma quadro dell’UE che ne ha permesso la conclusione nel febbraio scorso, mentre al momento il dispositivo è in fase di test in Norvegia.

Ottenere acqua pulita è importante anche per il settore industriale visto che la qualità dell’acqua influisce anche sulla produzione  e sui costi operativi oltre che sulla sostenibilità. L’acqua inquinata può infatti danneggiare la produzione alimentare causando malattie a in molti casi anche decessi, 5000 negli Stati Uniti mentre in Europa nel 2005 le malattie trasmesse attraverso cibo e acqua hanno colpito una persona ogni 1 000.

 

AQUALITY invia online i dati del monitoraggio permettendo un controllo costante della situazione e l’intervento immediato in caso di criticità ed è in grado di rilevare una gamma di ceppi batterici nell’acqua, compresi la salmonella, la listeria monocytogenes e il campylobacter.

“La novità del nostro approccio è l’uso di liposomi costruiti per rilevare i batteri nell’acqua. Questo risultato rappresenta potenzialmente un enorme vantaggio competitivo per l’azienda che lo propone e potrebbe aprire un significativo mercato internazionale” ha dichiarato Jose Manuel Ochoa Martinez, membro del progetto.