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Demolire o recuperare? Il futuro della Tangenziale Est di Roma

Orti urbani, parchi lineari e piste ciclabili, potrebbe essere questo il futuro incerto della Tangenziale Est di Roma, diviso tra riqualificazione e demolizione

3-Tangenziale Est Roma

 

(Rinnovabili.it) – Demolire o riqualificare, questo è il problema. A dividere è il futuro della Tangenziale Est di Roma, da dieci anni oggetto di interminabili discussioni per l’abbattimento del tratto sopraelevato in corrispondenza della Stazione Tiburtina.

 

Un paio di anni fa è stato compiuto il primo importante passo nella trasformazione della Tangenziale Est, con la realizzazione del tratto sotterraneo e con il relativo spostamento del traffico veicolare. Ora il problema resta l’immensa sezione sopraelevata che corre fianco a fianco con i balconi di centinaia di romani, dalla Batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina, oggetto tra l’altro di un recente restauro.

 Ma se fino ad oggi il problema era proprio quello di spostare il traffico altrove, liberando il tratto sopraelevato dell’infrastruttura, oggi ci chiede se destino della Tangenziale Est debba proprio portare alla sua demolizione.

 

 

Indice dei contenuti

DEMOLIRE SI

 

7-Tangenziale Est Roma

 

Lo scorso 26 febbraio si è tenuto il primo appuntamento tra il Comune ed i cittadini per la presentazione delle linee guida del progetto di demolizione dei 450 metri di rampa. Un progetto che richiederebbe circa 12 mesi di lavoro per un costo stimato superiore addirittura ai 9 milioni di euro.

A detta del Comune entro questo mese potrebbe essere pubblicato il bando di gara per l’assegnazione dei lavori di demolizione del tratto sopraelevato, entro settembre dovrebbe poi arrivare la proclamazione del vincitore che porterebbe ad iniziare i lavori a gennaio 2015.

 

Per la demolizione non si prevede l’utilizzo di esplosivi, ma le rampe verrebbero smontate in 12 micro fasi di intervento: si partirà con la rimozione della carreggiata in direzione San Giovanni spostandosi poi al tratto che costeggi al Stazione Tiburtina in direzione dell’Olimpico, fino ad arrivare alla stazione stessa ed al piazzale Nomentano, dove sparirebbero svincoli e sopraelevate.

Previsto dal progetto, ma ancora senza finanziamento il restyling delle aree circostanti: partendo dalla trasformazione del tratto di tangenziale tra la Batteria Nomentana e la stazione che diverrebbe una strada di quartiere a due corsie; la realizzazione di un parco lineare attrezzato per bambini con affaccio sui binari, una pista di atletica ed un percorso ciclopedonale ad unire la Stazione Tiburtina al Ponte Lanciani.

 

 

DEMOLIRE NO

 

5-La High Line di New York

 

Accanto a coloro che vedono nella demolizione l’unica possibilità, si è andato via via consolidando uno schieramento opposto, fatto di professionisti e cittadini che vedono nel futuro della Tangenziale Est parchi urbani, orti pubblici, giardini, piste pedonali e vie verdi.

I primi a dirsi contrari alla demolizione sono gli “Amici del Mostro”, un gruppo di cittadini consolidatosi nel 2007 che hanno da sempre condiviso l’idea della dismissione della Tangenziale, ma per farne una strada pedonale attrezzata.

Una delle proposte più concrete è stata presentata lo scorso febbraio in Commissione Politiche Comunitarie di Roma Capitale dall’architetto canadese Nathalie Grenon, sostenuto da Campagna amica della Coldiretti, dal titolo “Agricoltura urbana in Tangenziale – Coltiviamo la città”.

Il progetto si ispira ad alcune grandi riqualificazioni avvenute in Europa ed oltreoceano ed oggi parte integrante della città. Prima fra tutte la High Line di New York, l’ormai celebra tracciato ferroviario sopraelevato dismesso che attraversa il cuore della Grande Mela e che venne convertito in uno splendido parco lineare attrezzato per la città, ormai parte integrante di alcuni quartieri di New York.

Senza andare lontano anche Parigi scelse di non demolire un vecchio tracciato ferroviario che attraversava il 12° arrondissement, convertendolo nella celebre Promenade Plantèe.

 6-La High Line di New York

 

La proposta dell’architetto Grenon vede nel futuro della Tangenziale Est un parco urbano a destinazione fortemente agricola, dove troverebbero posto orti urbani a disposizione dei cittadini, frutteti ed un mercato rionale con prodotti a km0, il tutto inserito all’interno di 1700 metri di parco lineare attrezzato con piste ciclabili e servizi di bike-sharing.

“Demolirla non è una priorità”, afferma l’architetto Grenon a proposito della Tangenziale Est, “la debolezza maggiore di Roma è il rapporto col proprio territorio”.

Ovviamente parte integrate del progetto sarebbero le fonti energetiche rinnovabili, a partire dai pannelli fotovoltaici disposti strategicamente lungo il percorso ed indispensabili per il servizio di bike-sharing, fino ad arrivare ai bacini di raccolta per le acque piovane connesse con particolari impianti di fitodepurazione, che assicurerebbero l’irrigazione del verde senza sottrarre risorse alla città.

L’interessante progetto di Grenon prevede ovviamente anche il recupero delle parti sottostanti al tracciato sopraelevato della Tangenziale Est, che verrebbero trasformate in parcheggi a disposizione dei residenti, ed in un filtro verde che possa finalmente separare la vita ferroviaria della stazione da quella cittadina del quartiere.