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Stoccaggio scorie, 13 lavoratori contaminati nel sito di New Mexico

Dopo l’allarme radiazioni registrato lo scorso 14 febbraio al Waste Isolation Pilot Plant, i campioni biologici di 13 lavoratori sono risultati positivi alla contaminazione radioattiva

Stoccaggio scorie, 13 lavoratori contaminati nel sito di New Mexico

(Rinnovabili.it) – Tredici lavoratori sono risultati positivi alla contaminazione per l’esposizione alle radiazioni rilasciate all’inizio di questo dal deposito di scorie nucleari sotterraneo in New Mexico. A darne l’annuncio è lo stesso Dipartimento dell’Energia (DOE) degli Stati Uniti che ha reso noto come nessun operaio al momento della contaminazione si trovasse all’interno del deposito geologico del discusso Waste Isolation Pilot Plant (WIPP). L’incidente è accaduto lo sorso 14 febbraio, quando quasi la metà dei sensori posti sotto la superficie della salina che accoglie l’impianto, avevano attivato un allarme, segnalando una quantità eccessiva di particelle radioattive. I monitoraggi effettuate nei giorni immediatamente successivi avevano rivelato una contaminazione atmosferica anche se il DOE aveva subito cercato di rassicurare: “Queste concentrazioni restano ben al di sotto di un livello di pericolo per la popolazione e per l’ambiente”.

 

Le prime note ufficiali comunicavano infatti che le valutazioni effettuate sul sito avevano mostrato “una dose potenziale inferiore ad un millirems in ciascuno dei punti di campionamento ambientale”, ovvero circa un decimo della quantità che una persona riceverebbe da una radiografia al torace. I gestori del deposito governativo, situato vicino a Carlsbad, si erano anche affrettati ad escludere, inizialmente, l’esposizione  dei 139 dipendenti che lavorano al progetto, ai contaminanti radioattivi. Tuttavia le analisi dei campioni biologici (pelle e tessuti) pubblicate lo scorso mercoledì dimostrano il contrario: 13 operatori sono stati esposti alle radiazioni. “E’ prematuro fare congetture sugli effetti sulla salute di tali risultati o su quale trattamento sarà necessario”, ha commentato Joe Franco del DOE senza tuttavia fornire alcun dettaglio sul livello di contaminazione riscontrato nei campioni.

 

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