Elemento prezioso per la bonifica dei suoli, la Canapa dimostra essere perfetta nel ruolo della fitoremedazione
Il progetto è partito dalla Masseria del Carmine di Taranto, una realtà agricola ed agroalimentare che ha dovuto fare i conti con l’impatto dell’impianto siderurgico. “Quando circa un anno – spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – fa presentammo in Regione il progetto di speranza, prima ancora che di coltura, dei giovani “promotori del cambiamento” , così come amano essere chiamati, i tecnici e gli esperti di Canapuglia, molti non compresero fino in fondo la portata di quell’iniziativa che ha avuto il suo start-up proprio grazie alla Regione Puglia e al programma “Principi Attivi” di Bollenti Spiriti. Oggi attorno a Cerano e attorno a Taranto, nella Masseria Carmine della famiglia Fornaro, simbolo del prezzo pagato dall’agricoltura e dalla zootecnia alla grande industria, quella speranza e quel progetto diventano una cosa fattiva. Si pianta la Cannabis Sativa e si progetta realmente quel cambiamento che tutti auspichiamo”.
L’Associazione CanaPuglia grazie alla cooperazione con la famiglia Fornaro, si impegnerà a diffondere sul territorio regionale e nazionale il valore della coltivazione della Canapa che oltre ad essere intercettatore di inquinanti e strumento di bonifica dei terreni offrirà al territorio pugliese un’altra opportunità. “Proprio da alcuni mesi stiamo lavorando con gli agronomi e i fitopatologi anche su un’altra interessante opportunità da offrire agli agricoltori di queste aree, attraverso l’individuazione di varietà forestali che siano in grado di creare un effetto bonifica attorno alla cinta industriale, ma anche un elemento di redditività aggiuntiva alle imprese del territorio che potranno ottenere così sostegni economici dai fondi per la forestazione ma anche opportunità di incremento delle loro attività attraverso l’uso del ceppato da utilizzare per la produzione di energia. Tra qualche mese ci saranno i primi riscontri sulla semina di canapa questi giorni e conto di poter essere lì nella fase del raccolto – afferma l’assessore regionale – perché e da quel momento in poi non si tratterà più solo di una speranza ma anche di una opportunità di sviluppo economico-produttivo che siamo stati in grado di progettare ma che avrà anche bisogno di adeguati spazi di riconoscimento e programmazione finanziaria”.