Siglato l’accordo di collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il progetto Comuni Ciclabili della Fiab, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta
Nuova sinergia tra il mondo delle due ruote dolci e il settore dell’urbanistica
(Rinnovabili.it) – Uno degli elementi fondamentali per far respirare la mobilità ciclistica è la corretta gestione dello spazio in cui vive e opera la popolazione. Con questa consapevolezza è nata la collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Urbanistica e Comuni Ciclabili, il progetto promosso da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta. L’accordo di partnership è stato firmato ufficialmente nei giorni scorsi e prevede la condivisione fra Istituto e Federazione di dati, metodi, informazioni e indicatori utili a studiare e monitorare al meglio le due ruote e il loro potenziale sviluppo in Italia, con particolare riferimento alle politiche di pianificazione territoriale nelle aree e negli spazi urbani. Un‘intesa che acquista ancor più concretezza in virtù del lavoro svolto in questi anni da Fiab con ComuniCiclabili, inizitiva che premia gli sforzi di quelle amministrazioni che mettono in pratica concrete politiche per la bicicletta nel settore trasporti (Leggi anche Comuni ciclabili: assegnate le prime 15 bandiere gialle).
Il nuovo accordo nasce dall’esigenza comune di esaminare le migliori pratiche nazionali ed estere per lo sviluppo della mobilità ciclistica promuovendo parallelamente ricerche e indagini tematiche congiunte, i cui risultati verranno messi a disposizione delle amministrazioni pubbliche (e non solo). Il programma di collaborazione prevede di dar vita a iniziative concrete volte a supportare lo sviluppo ciclistico all’interno di un’adeguata pianificazione urbanistica nei territori italiani nel rispetto delle diverse caratteristiche morfologiche, strutturali e sociali. A partire dall’evento su “Ciclovie nazionali, locali e territori” all’interno di Urbanpromo Green, la manifestazione di riferimento sulla sostenibilità organizzata dall’INU assieme a Urbit, che il 20 settembre prossimo a Venezia prevede un laboratorio di confronti e prospettive tra le esperienze in atto nel Paese, tra le quali gli esempi dei Comuni Ciclabili, con differenze di approcci, politiche, scelte progettuali e modelli gestionali.
“Quello che concretamente sta nascendo in Italia grazie a questa iniziativa – dichiara Alessandro Tursi, vicepresidente FIAB e da poco anche vicepresidente di ECF-EuropeanCyclists’ Federation – è una vera e propria rete nazionale di amministrazioni locali che, di fatto, hanno la possibilità di condividere e scambiarsi idee ed esperienze sul tema della mobilità ciclistica, anche in campo urbanistico e infrastrutturale”.