Entra in fase operativa il Piano nazionale di edilizia abitativa per il Piemonte, con la costruzione di nuovi alloggi valorizzando social housing, sostenibilità e risparmio energetico.
(Riunnovabili.it) – La scorsa settimana il Vicepresidente della Regione Piemonte nonchè Assessore all’Urbanistica e Programmazione Territoriale della regione, Ugo Cavallara, ha sottoscritto gli otto Protocolli d’Intesa previsti per la fase operativa del Piano nazionale dell’edilizia abitativa (D.P.C.M. 16.07.2009) con cui verrà finanziata la costruzione di 903 alloggi per un valore complessivo di 160 mln di euro, distribuiti tra i comuni di Collegno, Settimo Torinese (due progetti), Verbania, Cuneo, Fossano, Vercelli ed Alessandria.
Con l’avvio dei programmi integrati di matrice pubblico-privata previsti dal Piano, sarà possibile coinvolgere nell’apertura dei cantieri Comuni, ATC, cooperative edilizie, soggetti privati e imprese di costruzioni, con un duplice obiettivo, secondo quanto affermato da Cavallara, l’incrementazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblico attraverso i criteri di risparmio energetico e di edilizia sostenibile, ed in seconda istanza l’incentivazione del settore delle costruzioni.
L’inserimento degli interventi regionali all’interno del Piano Nazionale di edilizia abitativa permetterà alla Regione Piemonte di beneficiare dei finanziamenti statali di oltre 32 mln di euro messi a disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con quello dell’Economia, che si andranno a sommare al co-finanziamento regionale di 15,6 mln di euro reso possibile dal finanziamento del Programma Casa in corso di realizzazione all’interno delle medesime aree di complessivi, e ai circa 6 mln di euro stanziati da Comuni ed ATC per la realizzazione di opere di urbanizzazione, viabilità e parcheggi e fino a 108 milioni sono le risorse derivanti da investimenti privati.
“La politica per l’abitare perseguita dalla Regione si consolida attorno a diversi assi. Il Piano nazionale costituisce una delle azioni messe in campo per affrontare, con una pluralità di linee di intervento tra loro complementari, i bisogni abitativi sempre più intensi e diversificati – conclude Cavallera – Più in particolare, la realizzazione di alloggi da destinare all’affitto a canone sociale o a canone calmierato rappresenta un obiettivo prioritario per far fronte all’emergenza abitativa, espressa dalle fasce deboli della popolazione, che hanno difficoltà a trovare sul libero mercato una soluzione abitativa stabile e decorosa. Non solo, mi piace in questa occasione evidenziare che, anche negli interventi di edilizia sociale, il risparmio energetico e l’utilizzo di materiali eco-compatibili sono una priorità vincolante, sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione, per contenere i consumi dell’energia e delle risorse ambientali”.